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E’ fiorita la Sacra Spina di Gesù

Il vescovo Beschi annuncia il miracolo.

Sacra Spina

Redazione (06/07/2020 15:43, Gaudium Press) Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha annunciato a fine marzo il miracolo della Sacra Spina di Gesù avvenuto a San Giovanni Bianco: «Care sorelle e cari fratelli, la venerazione della reliquia della Sacra Spina, custodita nella chiesa e dalla comunità parrocchiale di San Giovanni Bianco, si è storicamente alimentata ad un particolare segno, chiamato “fioritura”, che si verificherebbe in occasione della coincidenza del 25 marzo, solennità dell’Annunciazione di Maria, con la celebrazione del Venerdì Santo. Con grande gioia posso annunciare che il segno si è manifestato».

Questo fatto straordinario non accadeva dal 1932 e prima ancora dal 1598. Lo stesso evento, contemporaneamente si è verificato in Puglia, ad Andria, dove si trova l’altro frammento della corona di Gesù conservato nella Basilica di San Nicola di Bari.

Il prodigio, secondo la chiesa si verifica il 25 marzo, giorno dell’Annunciazione dell’Angelo a Maria e il momento della nascita coincide con il venerdì santo, cioè la morte.

Quest’anno sulla Sacra Spina, sono comparse due gemme di colore diverso dal legno.

Beschi afferma: La prudenza, la serietà, le competenze di coloro a cui ho affidato il compito dell’osservazione della Reliquia e l’evidenza del segno mi inducono a confermare che questi è avvenuto. La venerazione nei confronti della sacra reliquia da parte della comunità parrocchiale di San Giovanni Bianco, delle comunità della Val Brembana, della Diocesi e oltre i confini della Diocesi, si rinnova alla luce di questo segno che ci riconduce alla Passione e Croce di Gesù e a ciò che rappresenta per la fede dei cristiani e per la salvezza dell’umanità».

Prosegue il vescovo di Bergamo – «Il fatto che il segno sia avvenuto nella concomitanza delle celebrazioni dell’Annunciazione e della Passione e Morte di Gesù e della sua Risurrezione, ci interpella a considerare con la mente e con il cuore la manifestazione dell’amore di Dio che si è comunicato nella vicenda di Gesù di Nazareth, nel mistero dell’Incarnazione e della sua Passione e Morte. I cristiani testimoniano con la loro fede, con la vita comunitaria e con la loro esistenza che la solidarietà di Dio nei confronto degli uomini, diventa sorgente di una speranza più forte di ogni male e della stessa morte, perché credono che il Crocifisso è risorto: Egli è il Vivente, che dà la vita».

Alla fine conclude dicendo: «Care sorelle e cari fratelli so come molti abbiano atteso con fede e preghiera questo segno: ora ci è stato donato non solo per essere venerato, ma perché i nostri occhi si aprano sulle tante spine che ancora trafiggono il capo del Signore, nei poveri, nei sofferenti, nei dimenticati, negli abbandonati, nei disprezzati e il nostro cuore si spalanchi perché si manifesti nei confronti di tutti i crocifissi nostri contemporanei la forza dell’amore che attinge al gesto supremo dell’amore di Cristo e che la Sacra Spina “fiorita” rappresenta in modo così coinvolgente. Mi unisco a tutti voi nel ringraziare il Signore di questo prezioso segno, consapevole con voi che custodirlo significa alimentare di giorno in giorno la nostra fede in Gesù Cristo, Salvatore del mondo e testimoniarla con la trasparenza evangelica delle nostre umili esistenze». (Rita Sberna)

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