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L’umanità cristiana

Redazione (Martedì, 04-11-2018, Gaudium Press) Dopo aver scelto i dodici discepoli, Nostro Signore li ha mandati in vari luoghi della Galilea per fare apostolato. “Il Maestro si separa da loro per un tempo piuttosto breve: dopo queste prime opere da missionari, che dovrebbero servire come prova, li riunirà per completare la loro educazione apostolica”.

I peggiori nemici sono quelli che vogliono farvi perdere eternamente l’anima

Gesù disse loro: “Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi”.

“Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo”.

“Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebùl il padrone di casa, quanto più i suoi familiari!”

“Non li temete dunque, poiché non v’è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sui tetti. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna. […]

“Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli” (Mt 10,16-33).

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Gli Angeli contemplano la nostra lotta in questo mondo

Oggi ci sono molti che uccidono i corpi, per esempio, mediante l’aborto. Ma non si contano quelli che intentano di perdere le anime, spingendole al peccato. Dappertutto il peccato viene diffuso. Quanti perdono la Fede e la castità, per dire soltanto di queste virtù, assistendo a programmi osceni!

Davanti a questo mondo che si riempie di lussuria, dobbiamo avere l’atteggiamento di anima che spiega Plinio Corrêa de Oliveira, nel bel testo che trascriviamo:

“Se i primi martiri non fuggirono da lupi, leoni e leopardi, credo che non vi è motivo per fuggire dagli empi che irridono la nostra condizione di cattolici. Perché il martire no scappava dalle belve? Perché aveva Fede, era cosciente della sua rettitudine, sapeva di essere giusto e che Dio lo assisteva dall’alto del Cielo. Perciò, gonfiando il petto, affrontava il leone pronto a saltare su di lui.

“Perché tutti i figli valorosi della Chiesa non si tirarono indietro davanti agli avversari di essa? Perché credevano nella sua ortodossia; avevano Fede!

“Dunque, abbiamo o no la stessa Fede? Gli Angeli del Cielo contemplano o no la nostra lotta sulla Terra?

“Non dobbiamo, dunque, vergognarci di esser puri e casti, di professare la Fede cattolica, apostolica, romana nella sua integrità, di essere contro-rivoluzionari nella forza di questo termine, poiché ciò significherebbe vergognarsi di Nostro Signore Gesù Cristo, il modello per eccellenza di purezza e di Fede.

“E non dimentichiamo che è dello stesso Verbo Incarnato questa parola tremenda: ‘Chi si vergogna di me e delle mie parole, anche il Figlio dell’Uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella sua gloria, nella gloria di suo Padre e dei santi Angeli’ (Lc 9, 26).

La Chiesa è attaccata da nemici interni o esterni

“Per tanto, siamo certi e fieri del nostro ideale cattolico. E faccio notare: non si tratta di dimostrare un orgoglio arrogante, ma la fierezza di essere membro della Santa Chiesa Cattolica, de essere assistiti da una forza soprannaturale impregnata dei Sacramenti e della devozione a Nostra Signora, che ci rende capaci di atti che la semplice natura umana non permetterebbe praticare. E’ la fierezza di chi possiede questa Fede inamovibile in Nostro Signore Gesù Cristo, la Fede che muove le montagne, che non retrocede davanti a nessun ostacolo, che percorre valli e fa saltare i monti come capretti, come dice la Sacra Scrittura.

“Saremo sicuri che la pietà cattolica non contribuisce, in alcun modo, a far languire il vigore umano. Anzi, il cattolico vero è un esempio di virilità, di chi fa onore alle proprie responsabilità e apprezza la sua dignità personale; ancorato nei principi insegnati dalla Religione Cattolica, egli si gloria di conservare la castità e comprende che la purezza è una delle sue glorie.

“Così come comprende che non avere Fede è una cecità, e quelli che credono sono quelli che veramente vedono.

“Ecco il cattolico, senza paura, intrepido, che non si vergogna di seguire il Divino Maestro, di proclamarsi figlio e devoto della Vergine SS., alla qual rivolge la sua fervida preghiera:

“O Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza mia, fa di me l’anima coraggiosa che devo essere, impregnato de una leonina forza cattolica, apostolica, romana, colmo di fierezza cristiana! E così, o Vergine, la mia lode a Te sarà il tributo dell’uomo che, al di sopra di tutto, crede nelle verità divine e per le quali lotta; sarà la lode dell’eroismo e la sua epopea. Amen.”

Oltre alle persecuzioni ai veri cattolici, la stessa Chiesa è attaccata da nemici nascosti o dichiarati, che la umiliano e intentano distruggerla, ma mai ci riusciranno perché Nostro Signore ha detto: “Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16, 18).

Pertanto preghiamo:

“Dammi, o Gesù, la santa collera nel vedere la Chiesa militante umiliata dai suoi avversari interni o esterni”.

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Bibliografía

FILLION, Louis-Claude. La sainte Bible avec commentaires – Évangile selon S. Matthieu. Paris: Lethielleux. 1895, p. 188.

CORRÊA DE OLIVEIRA, Plinio. A ufania de ser católico. In Dr. Plinio, São Paulo. Ano X, n. 115 (outubro 2007), p. 4.

Idem. Valiosa prece para se alcançar desprendimento e amor a Deus. In Dr. Plinio, São Paulo. Ano X, n. 107 (fevereiro 2007), p. 13.

 

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