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Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato;

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22 APRILE 2021

GIOVEDÌ DELLA III SETTIMANA DI PASQUA

San Leonida di Alessandria, Martire, padre di Origene

Gv 6,44-51

In quel tempo, disse Gesù alla folla:

«Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.

Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Commento:

Le parole del Signore oggi suonano come la più bella poesia, piena di verità e di contenuto. Tuttavia agli orecchi degli ebrei risultarono troppo dure.

***

Chi sono coloro che hanno ascoltato il Padre e hanno imparato da Lui? Nel Vangelo ne abbiamo un esempio: San Pietro. Egli viene dichiarato beato da Gesù perché risponde con fede perfetta: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Ed era stato il Padre ad avergli insegnato questa dottrina che è il caposaldo di tutto il cristianesimo.

Il Padre ad ognuno insegna in modo diverso, facendo sì che ciascuno provi un’attrazione enorme per la fede cattolica, in modo pressoché irresistibile. In ogni caso, la seduzione verso la verità, la bontà e la bellezza è sempre iniziativa del Padre Eterno, che ci sceglie, ci predilige, ci elegge, e ci santifica.

Perciò Gesù afferma: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.

Ci si potrebbe chiedere: “allora non tutti gli uomini sono amati da Dio, così che alcuni sono predestinati all’inferno, aldilà del loro libero arbitrio?” Niente di più falso. San Paolo risponde: “Dio vuole che tutti gli uomini si salvino e arrivino alla conoscenza della verità”. Dunque il desiderio del Padre è quello di salvare tutti. Alcuni, però, rifiutano il richiamo divino, perché sono attaccati alle loro malefatte. E la schiavitù dei vizi li trattiene dal lasciarsi trascinare verso Gesù.

Il brano di oggi finisce con la promessa della vita eterna per coloro che si comunicheranno col Corpo del Signore: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

I giudei, non avendo capito il senso delle parole, si scandalizzarono. Noi, che le capiamo, a volte rimaniamo indifferenti. Chi è più colpevole? Perciò scrolliamoci di dosso la nostra tiepidezza ed apriamo i nostri cuori al mistero di amore infinito rinchiuso nell’Ostia Santa. Solo l’amore all’Eucarestia ci farà partecipare all’immortalità del Signore: “Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia”.

 

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