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Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato

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28 APRILE 2021

MERCOLEDÌ DELLA IV SETTIMANA DI PASQUA

San Luigi Maria Grignion di Montfort, presbitero e missionario

Gv 12, 44-50

In quel tempo, Gesù esclamò:

«Chi crede in me, non crede in me ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.

Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.

Chi mi rifiuta e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho detto lo condannerà nell’ultimo giorno. Perché io non ho parlato da me stesso, ma il Padre, che mi ha mandato, mi ha ordinato lui di che cosa parlare e che cosa devo dire. E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico così come il Padre le ha dette a me».

Commento:

La Parola di Gesù è divina, e perciò è assolutamente seria. Nel giorno del giudizio, nessuno potrà scusarsi dopo averla ascoltata.

***

Gesù parla chiaro. Pur apparendo solo come uomo, le sue Parole sono quelle del Padre che l’ha inviato. Perciò non sarà lui a condannare i reprobi nel giorno del giudizio, ma la Parola divina da Lui pronunciata in obbedienza al comando del Padre Eterno. Invece, a coloro che obbediscono la vita eterna si spalancherà insieme all’eterna felicità.

Ci sono tre tipi di cattolici. Alcuni ascoltano fedelmente la Parola di Dio, rinunciando ai propri criteri e a quelli del mondo, pur di adeguarsi in tutto al volere del Padre Eterno manifestatosi in Gesù.

Altri fuorviano in una pretesa interpretazione la Parola, la “aggiornano”, poiché alcuni dei suoi contenuti sarebbero troppo radicali, anacronistici e bisognebbe “rispolverare” i comandi di Dio dall’erosione del tempo. Come se la legge del Signore non fosse immutabile, eterna e perfetta. Questi cadono nel relativismo e nella vecchia tentazione, che sedusse Adamo ed Eva, di essere “come degli dèi”, cioè ribelli all’Ordinatore santo, immacolato ed immortale, che ha tutto il diritto di essere rispettato, obbedito e riverito.

Ed infine, ci sono gli indifferenti, che preferiscono non sapere pur di poter vivere a seconda dei propri capricci anziché dover cambiare vita e lottare contro le proprie tendenze disordinate. Sono anche loro degni di riprovazione da parte del Signore e di tutti i santi. Disprezzano il Dio che li ha creati e li ha redenti, chinandosi davanti ai moderni idoli del piacere, della vita, della comodità e del pensiero dominante.

Chiediamo alla Santissima Vergine Maria che ci faccia servi zelanti ed obbedienti, disposti a lottare contro il demonio, il mondo e la carne pur di restare fedeli a Colui che è il Signore buono, che ci rivela la sua santa volontà, quella che solo può recarci il bene, la felicità e il successo eterno.

 

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