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E’ morto il figlio della mistica di Paravati, il prediletto, Antonio Nicolace

Si trovava in campagna il figlio di Natuzza Evolo quando è stato stroncato da un malore.

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Rita Sberna (03.05.2021 14:35, Gaudium Press)Il 27 aprile è deceduto in Calabria, il figlio della mistica Natuzza Evolo, Antonio Nicolace, mentre si trovava a svolgere dei lavori in campagna. Pare sia stato stroncato da un infarto, Antonio aveva 73 anni, in pensione, sposato con 3 figli, dalla stessa Natuzza era ritenuto “il monello di casa”.

Natuzza all’epoca parlò di questo suo figlio così “movimentato” al grande padre Pio di Pietrelcina al quale disse: «Gesù mi ha mandato tanti angioletti ma ce n’è uno che è proprio un diavoletto» e questa fu la risposta di Padre Pio: «Non preoccuparti, in queste cose serve pazienza. Ricordati che Antonio ha un cuore grande e che è il figlio più buono».

Infatti è dal 2009, dalla morte della madre che Antonio si è sempre speso per farne conoscere la vita, il carisma e la santità della sua umile mamma.

Tornando alla morte di Antonio, i soccorsi del 118 sono risultati inutili, perché il suo cuore nonostante un primo soccorso ha cessato di battere subito dopo.

Con Antonio se n’è andata anche un’altra parte storica di Mamma Natuzza ma rimane impresso nei ricordi dei calabresi e non solo, la gioia che traspariva dal suo volto quando due anni fa, il vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea monsignor Luigi Renzo ne ha aperto la causa di beatificazione, istituendone l’apposito tribunale.

Il cordoglio del Presidente della Giunta regionale

Queste sono state le parole di Nino Spirlì, subito dopo avere appreso della morte di Antonio: «Apprendo con estremo dispiacere della morte di Antonio Nicolace. Nella certezza che si trovi già tra le braccia della sua Santa Mamma ed eroica calabrese, la Serva di Dio Natuzza Evolo, prego Nostro Signore per la sua anima ed esprimo il mio cordoglio alla famiglia tutta e abbraccio fraternamente il dottor Fortunato Varone, nipote di Antonio Nicolace e fidato collaboratore della Giunta regionale in qualità di dg della Protezione civile».

Cenni biografici su Natuzza Evolo

Fortunata Evolo era da tutti comunemente conosciuta come “Mamma Natuzza”, era nata in Calabria il 23 agosto 1924, in un epoca e una realtà povera che costringeva i calabresi ad emigrare come suo padre che partì per l’Argentina e non tornò più.

All’età di 5-6 anni iniziarono per lei una serie di visioni e altri inspiegabili fenomeni come i primi contatti con quella realtà soprannaturale che ne avrebbe pervaso l’intera esistenza, anche se, come molti anni dopo spiegherà lei stessa ai suoi padri spirituali, non aveva capito che quella bella ragazza che le appariva era la Madonna, mentre aveva sempre sospettato che quel bambino bellissimo che giocava con lei e con i suoi fratellini fosse Gesù.

Natuzza aveva il dono di vedere i defunti sia le anime del purgatorio ma anche le anime dannate, cadeva in uno stato di trans e portava i segni della Passione di Gesù che a contatto con bende e fazzoletti si trasformavano in testi di preghiere in lingue diverse, ostie ed ostensori, corone di spine e cuori.

Aveva anche il dono di vedere e parlare con gli angeli custodi di chi l’andava a trovare.

La tomba di Natuzza oggi è meta di pellegrinaggio.

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