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Avviato il processo di beatificazione di suor Pura Pagani

Numerose sono le testimonianze di fatti prodigiosi avvenuti per intercessione di questa suora scomparsa nel 2001.

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Rita Sberna (01.06.2021 09:47, Gaudium Press) Suor Pura Pagani aveva il carisma di scrutare i cuori, una grande devozione per la Madonna e apparizioni frequenti durante i sogni, tutto questo l’accomuna a Padre Pio da Pietrelcina.

In Curia a Verona, il 18 marzo 2021, nel Salone dei Vescovi si è avviato il processo di Beatificazione e Canonizzazione di questa religiosa dai doni speciali che richiamano tanto il frate stimmatizzato.

Chi era suor Pura Pagani

Suor Pura era una delle “Piccole suore della Sacra Famiglia” è nata il 5 novembre 1914 a Selva di Progno, il 19 marzo 1935 professò i primi voti, pronunziò la professione perpetua il 12 Gennaio 1941.

Dopo il primo noviziato, ebbe l’incarico di educatrice nella scuola materna, un mandato che svolse con grande gioia fino alla fine dei suoi giorni.

Suor Pura Pagani e i fatti prodigiosi

Molti fatti prodigiosi sono stati testimoniati da alcuni fedeli e infatti verranno esaminati per il processo di beatificazione.

Michele Miglionico, il “pittore di Padre Pio”, la incontrò per uscire da una sua personale crisi di fede e racconta che «Suor Pura sapeva già cosa volevo da lei ancor prima che parlassi, accennando anche al mio legame con Padre Pio che, a suo dire, mi aveva ispirato ad andare da lei – dice – Nelle sue parole ritrovai lo stesso modo di interloquire del frate stimmatizzato con quanti si rivolgevano a lui, infondendo coraggio e anche rimproverando».

Anche la testimonianza di Rosalba Acquaro sarà esaminata per il processo di beatificazione di suor Pura. La vicenda riguarda un Crocifisso del Settecento, donatole da un sacerdote congolese (ora deceduto) che a sua volta l’aveva ricevuto da un noto esorcista.

«“Quest’oggetto non resterà a lungo nella tua casa, ma lo ritroverai quando scenderà dalla parete” – avvertii interiormente, ma non compresi», dice la signora Acquaro.

Infatti dopo qualche giorno da quella “locuzione” il suo direttore spirituale gli chiese in prestito quel crocifisso per andare a pregare e benedire un ragazzo moribondo. La signora Rosalba la notte successiva sognò che il crocifisso scompariva dalla parete dove lo aveva appeso, ed infatti fu così.

Il sacerdote le chiese se poteva mettere quel crocifisso in chiesa e la donna acconsentì ma Rosalba rimase molto legata affettivamente a quell’oggetto sacro.

Il sogno e la realtà

«Un giorno, alle prime luci dell’alba, sognai di entrare in un negozietto di articoli sacri per acquistarne uno nuovo. Mi accolse una suora vestita di bianco con un bellissimo sorriso cui esposi il mio desiderio, avvertendo però che disponevo di appena 15 euro. La suora mi fece cenno di attendere ed entrò in una stanza da cui fuoriusciva una gran luce per poi uscirne con un crocifisso a grandezza d’uomo. ‘Eccolo, è tuo’, mi disse. Nel frattempo la statua di Gesù si animò e scese dal legno per abbracciarmi».

«Al risveglio, rimasi perplessa sul significato del sogno – continua – Chiesi spiegazioni a un sacerdote che, sorridendo, mi disse che si trattava di una metafora della solennità di quella domenica, che avevo dimenticato, il Corpus Domini, in cui Gesù scendeva, come pane eucaristico, per le vie della città, incontrando ogni uomo. Ne fui rincuorata perchè capii che il Signore non mi avrebbe mai abbandonata: anche senza…crocifisso alla parete».

La suora del sogno

Qualche giorno dopo la signora Rosalba, sfogliando un opuscolo su suor Pura, riconobbe che era proprio la religiosa del sogno.

 

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