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Stato Vaticano: primo in Europa per restrizioni da Covid-19

Paesi come l’Inghilterra e la Repubblica Ceca allentano le misure.

drone Roma 2

Rita Sberna (22.01.2022 20:35, Gaudium Press) I giorni passano, le varianti Covid continuano a variare, e anche le misure. Poche ore fa i media europei hanno riferito che un mandato di vaccinazione nella Repubblica Ceca, che costringeva i professionisti e gli over 60 a vaccinarsi, è stato eliminato per evitare “crepe più profonde” nella società, secondo The Guardian.

Nell’Inghilterra cambiano anche le misure del governo per far fronte alla pandemia. Mosso in parte dall’indignazione dell’opinione pubblica, che rimprovera al premier Johnson di aver partecipato a una festa in piena censura, il ministro ha appena annunciato che il governo porrà presto fine all’autoisolamento obbligatorio per i casi positivi al Covid, probabilmente il 24 marzo. E che dal 27 gennaio non sarà più obbligatorio l’uso della mascherina, non sarà ufficialmente raccomandato il telelavoro e non sarà richiesto il pass sanitario per accedere ai locali notturni e ad alcuni grandi assembramenti. “Dobbiamo imparare a convivere con il Covid nello stesso modo in cui facciamo con l’influenza”, ha detto il ministro della Salute britannico Sajid Javid, dopo gli annunci di Johnson.

È anche abbastanza probabile che il governo di quel Paese elimini presto la necessità per chi torna dall’estero di presentare un test Covid. Le restrizioni per i viaggiatori da Covid in tutto il mondo variano, da cinque paesi che non consentono l’ingresso di nessuno o quasi, Afghanistan, Laos, Myanmar, Papua Nuova Guinea e Corea del Nord, ad alcuni come El Salvador o Messico, che hanno revocato le restrizioni all’ inizio dell’anno, a cui sembra che presto si unirà anche la Gran Bretagna.

Nuove disposizioni vaticane dal 23 dicembre

In un senso diverso dai Paesi che revocano le restrizioni, il Vaticano dal 23 dicembre consente solo a chi è in possesso di certificato di vaccinazione o di guarigione dal Covid di entrare negli uffici della Curia. Queste disposizioni si applicano a “tutto il personale dei Dicasteri, degli organismi e degli uffici della Curia Romana e delle Istituzioni legate alla Santa Sede, e si estendono anche ai collaboratori esterni, al personale delle società esterne, ai visitatori e agli utenti”, secondo Vatican News.

Inoltre, con il “progressivo peggioramento della situazione di emergenza sanitaria”, secondo le ultime disposizioni vaticane, dal 31 gennaio 2022 le regole saranno ulteriormente inasprite. Chiunque lavori con il pubblico in Vaticano sarà tenuto “a certificare di aver ricevuto un vaccino di richiamo dopo il ciclo primario”, un richiamo noto in inglese come richiamo, dopo il 120° giorno della seconda dose. . Ciò include tutti i dipendenti vaticani, anche dalle aree offshore. Chi non si giustifica sarà considerato assente ingiustificato. O sarà sospeso. L’ultimo decreto vaticano al riguardo afferma anche che le misure già definite si intendono fatte salve altre restrizioni che potrebbero essere imposte a persone provenienti da Paesi ad alto rischio di contagio. È stato inoltre stabilito che nel territorio vaticano tutti devono indossare un tipo specifico di maschera, la FFP2.

 Occorre chiarire che la norma vaticana è più esigente di quella italiana, che prevede l’utilizzo di questo tipo di mascherina più costoso solo in alcuni luoghi. Le sanzioni previste in caso di violazione delle norme emanate dal Governo Vaticano variano tra i 25 ei 1500 euro. Insomma, come può essere verificato dalla Covid Restrictions Map della International Air Transport Association (IATA) – che non contiene ancora i dati specifici delle nuove normative vaticane, limitandosi a ripetere le normative italiane –, lo Stato del Vaticano è lo Stato più rigoroso in Europa ed è uno dei più rigorosi al mondo in termini di limitazioni alla pandemia: è uno dei pochi che richiede esplicitamente la terza dose anche per i luoghi di lavoro e un unico e specifico tipo di mascherina da utilizzare in tutta la parte . Per accedere alle messe nella Basilica San Pietro non è necessario il passaporto vaccinale. Almeno per ora.

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