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Come fare un vero esame di coscienza per avere una coscienza senza macchia

Una guida che sicuramente ci aiuterà ad avere una profonda e seria contrizione dei nostri peccati.

confessionale

Rita Sberna (23.03.2022 20:25, Gaudium Press) La Quaresima è un periodo in cui si tirano le “somme” spirituali, si fa qualche calcolo con la propria coscienza e si dovrebbe pensare seriamente ad un percorso più intenso di conversione riflettendo soprattutto sul vero significato della Croce e sul valore della Risurrezione di Gesù Cristo.

Quale momento migliore per potere fare un vero e proprio esame di coscienza e rimettere l’anima in pace con Dio, con se stessi e con gli altri?! Ma ovviamente il sacramento della riconciliazione non conosce tempo e spazio, ogni giorno sarebbe una buona occasione per concludere la giornata prima di andare a dormire, facendo un buon esame di coscienza: questo ci aiuterebbe ad essere sempre in cerca della propria conversione, notando e mettendo i puntini sulle I, individuando le nostre miserie e i nostri peccati.

Ma che cos’è il sacramento della riconciliazione e del pentimento, la cosiddetta confessione?

Esso è l’incontro con la misericordia di Dio, del suo amore ‘viscerale’, grazie alla morte e risurrezione di Cristo (cf Formula dell’assoluzione). Quindi non ci troviamo di fronte ad un padrone, ma ad un Padre – direi a un genitore: a un Dio che è Padre e Madre allo stesso tempo – che vuole il vero bene e la vera felicità dei propri figli.

Proprio qualche giorno fa ho ascoltato la catechesi di un frate che a proposito della conversione, invitava le anime a fare attenzione, a non scambiare la confessione per una seduta psicologica ma soprattutto invitava le anime a confessare i propri peccati e a non fare l’elenco al sacerdote dei peccati altrui. Quando ci si confessa bisogna chiedere a Dio perdono dei propri peccati e quindi guardare se stessi.

Perché confessarsi con un sacerdote?

Molti dicono che non hanno bisogno del sacerdote per confessarsi “io mi confesso direttamente con Dio” ovviamente niente di più sbagliato.

A questa domanda lasciamo rispondere direttamente Papa Francesco che ha affrontato la questione durante una catechesi:

“Nel tempo, la celebrazione di questo sacramento è passata da una forma pubblica – perché all’inizio si faceva pubblicamente – a quella personale, alla forma riservata della confessione. Questo però non deve far perdere la matrice ecclesiale, che costituisce il contesto vitale. Infatti, è la comunità cristiana il luogo in cui si rende presente lo Spirito, il quale rinnova i cuori nell’amore di Dio e fa di tutti i fratelli una cosa sola, in Cristo Gesù. Ecco allora perché non basta chiedere perdono al Signore nella propria mente e nel proprio cuore, ma è necessario confessare umilmente e fiduciosamente i propri peccati al ministro della chiesa. Nella celebrazione di questo sacramento, il sacerdote non rappresenta soltanto Dio, ma tutta la comunità, che si riconosce nella fragilità di ogni suo membro, che ascolta commossa il suo pentimento, che si riconcilia con lui, che lo rincuora e lo accompagna nel cammino di conversione e maturazione umana e cristiana. Uno può dire: io mi confesso soltanto con Dio. Sì, tu puoi dire a Dio ‘perdonami’, e dire i tuoi peccati, ma i nostri peccati sono anche contro i fratelli, contro la chiesa. Per questo è necessario chiedere perdono alla chiesa, ai fratelli, nella persona del sacerdote. ‘Ma padre, io mi vergogno …’. Anche la vergogna è buona, è salute avere un po’ di vergogna, perché vergognarsi è salutare. Quando una persona non ha vergogna, nel mio paese diciamo che è un ‘senza vergogna’: un ‘sin verguenza’. Ma anche la vergogna fa bene, perché ci fa più umili, e il sacerdote riceve con amore e con tenerezza questa confessione e in nome di Dio perdona.” (Udienza generale, del 19 febbraio 2014). 

Come si fa l’esame di coscienza?

Con coscienza e non con incoscienza, riconoscendo i propri peccati e chiedendone perdono con sincerità e umiltà.

Vi consiglio di approfondire l’argomento  leggendo questo lungo e dettagliato articolo di P. Bruno Esposito, OP che trovate al seguente link Clicca qui  

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