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Il 2 luglio il Rave al centro con Gesù e centinaia di giovani che ballavano e cantavano

Eucarestia Santissimo 8

Quando si parla di rave si pensa sempre a sesso, droga e rock roll, invece a Napoli è stato un rave speciale con al Centro Gesù.

Rita Sberna (05.07.2022 09:49, Gaudium Press) TestoI giovani napoletani hanno passato una notte intera a cantare, ballare e gioire in presenza di Gesù Eucarestia, una notte dove ha prevalso, l’amicizia, i bei sentimenti, la stima, sono ragazzi che per diversi anni hanno seguito e accolto l’invito di don Michele Madonna.

Don Michele Madonna è stato l’ideatore di un rave cristiano dove al centro vi era la musica cristiana e l’Eucarestia.

Don Michele si trova a Napoli in un quartiere abbastanza difficile, chiamato Montesanto, un luogo dove regna la malavita, la mancanza d’istruzione, la droga, la criminalità e la povertà.

Da quando è arrivato don Michele Madonna, centinaia di ragazzi hanno cambiato vita e si sono riconciliati con Dio; c’è chi da strade di perdizione è ritornato nella retta via, chi si è messo a studiare e a lavorare ecc…

Il “Rave4Christ” un evento di musica dance cristiana

Quest’evento creato da Don Michele ha fatto capire a tutti, che è possibile divertirsi con sana musica senza eccessi. La cosa più bella è stata che ad un certo punto della serata, tutto si è fermato per fare spazio a Gesù e mettersi a pregare, e molti giovani si sono inginocchiati e hanno lodato Gesù.

L’obiettivo costante di don Michele è, infatti, formare apostoli al servizio della Chiesa per testimoniare il mistero di Cristo, “sempre sotto la protezione di Maria, Madre del Santissimo Sacramento”.

Don Michele Madonna ha raccontato ad Aleteia: “oggi, i ragazzi non sono semplici, le famiglie non sono collaborative e spesso neanche presenti con i propri figli, la mia paternità è una disciplina: quando incontrano qualcuno sinceramente interessato alla loro persona, diventa l’interlocutore privilegiato per aprire il loro cuore e dare voce a tutte le paure che lo abitano. Scoprono di avere dei talenti, che la loro stessa vita è una chiamata del Signore. Quando un ragazzo “scopre” questo non è più spento, ma cerca il progetto della sua vita. Eppure sa perché veramente mi rispettano e vogliono bene? Perché hanno capito che senza il sacerdote non ci sono i sacramenti, non c’è la messa, non c’è Gesù: sarebbero persi. Gesù li ha restituiti alla vita e questo vale per tutti, anche per chi veniva da realtà più o meno serene. La gioia che hanno incontrato non la vogliono scambiare con niente al mondo”.

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