San Pietro e San Paolo, gli apostoli per eccellenza
Essi sono un esempio della diversità delle vocazioni e delle chiamate concesse da Dio alle anime, e soprattutto rappresentano la perfezione con cui queste chiamate devono essere realizzate.
Redazione (29/06/2023 15:44, Gaudium Press) Oggi, 29 giugno, la Chiesa cattolica celebra la solennità degli apostoli Pietro e Paolo. Entrambi sono considerati gli Apostoli per eccellenza per essersi distinti nella battaglia per la diffusione e la conservazione della Fede fino all’estremo atto di amore e coraggio: dare la vita per la propagazione della Buona Novella di Gesù Cristo.
Da Simone a Pietro
San Pietro, in precedenza chiamato Simone, fu scelto da Nostro Signore Gesù Cristo insieme agli altri undici apostoli per diffondere il Vangelo, la Fede cattolica, una nuova dottrina piena di forza, appena nata.
San Pietro fu il primo dei seguaci di Gesù a proclamare la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo quando il Maestro chiese ai suoi discepoli: “E voi, chi dite che io sia?”. San Pietro prese la parola e rispose: “Tu sei il Messia, l’Unto, il Consacrato di Dio. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt 16,16).
Allora Nostro Signore pronunciò la famosa frase: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. San Pietro fu dichiarato pietra, per simboleggiare la solidità e la perpetuità della Chiesa che sarebbe stata fondata sulla vera roccia: Cristo. Quando fu definito pietra, gli fu dato il potere delle chiavi, con il potere di legare e sciogliere in cielo e in terra.
Dopo la morte di Cristo, San Pietro assunse il ruolo di capo visibile della Chiesa, vicario di Gesù Cristo, con particolare cura per l’apostolato presso le comunità di origine ebraica.
San Paolo: da persecutore dei cristiani ad apostolo di Gesù
San Paolo, già persecutore dei cristiani, si convertì per una chiara manifestazione della volontà di Dio e iniziò a perseguire non più i cristiani ma la Gloria di Cristo, diffondendo la Parola di Cristo.
Nelle sue numerose e sapienti lettere si legge la testimonianza dello zelo feroce e instancabile che lo consumava mentre cercava, con la sua perseveranza e il suo amore per Dio, la diffusione della Buona Novella di Cristo e il progresso spirituale delle varie comunità convertite al cattolicesimo.
Intraprendendo viaggi, percorrendo instancabilmente regioni e diffondendo il Vangelo del Signore, confermò la sua vocazione di “Apostolo delle genti”. Fu San Paolo a premere per la conversione dei popoli non ebrei, dando anche a loro la possibilità di entrare a far parte del Corpo Mistico di Cristo e del suo Regno.
Martirio dei santi Pietro e Paolo
San Pietro, dopo aver svolto magnificamente la sua missione di Vicario di Cristo, venne arrestato e condannato alla morte in croce, ma giudicandosi indegno di morire allo stesso modo del suo Signore, chiese di essere crocifisso a testa in giù, e così avvenne.
Il lavoro compiuto da San Paolo è troppo lungo, sarebbe quasi impossibile descrivere qui tutta l’opera da lui compiuta, sia per la sua vasta e gloriosa ricchezza, sia per le innumerevoli azioni a favore del cristianesimo. E fu proprio questo a generare contro di lui un odio inaudito. Fatto prigioniero, San Paolo rimase in carcere per tre anni, finché non fu condannato a morte per decapitazione con la spada.
Anche nell’ora del martirio non cessò di compiere miracoli meravigliosi: mentre veniva decapitato, la sua testa batté tre volte sul suolo, rimbalzando su punti diversi da cui scaturirono tre fontane da cui, ancora oggi, sgorga acqua in abbondanza.
Due colonne, due fondamenta
Entrambi sono considerati pilastri e fondamenta della Chiesa, per il ruolo importantissimo che hanno svolto nella trasmissione e nella difesa della fede cristiana. Entrambi hanno portato il loro amore per Cristo al massimo grado che potesse essere raggiunto, al punto che uno per mezzo della croce e l’altro per mezzo della spada, hanno dato la loro vita per il Signore.
In breve: San Pietro e San Paolo si completano a vicenda. Rappresentano uno dei grandi esempi della diversità delle vocazioni e delle chiamate concesse da Dio alle anime e, soprattutto, rappresentano la perfezione con cui queste chiamate devono essere realizzate: la dedizione totale e l’amore per il Signore. (EPC)
lascia il tuo commento