San Domenico di Guzman
San Domenico di Guzman, fondatore dell’Ordine dei Frati Predicatori, o Domenicani, zelante apostolo della devozione alla Madonna con la diffusione del Santo Rosario, pratica che si rivelò molto efficace nella lotta contro i Catari e gli Albigesi.
Redazione (08/08/2023 16:26, Gaudium Press) Domenico nacque il 24 giugno 1170 nella cittadina di Caleruega, nell’Antica Castiglia, oggi Spagna. Apparteneva a una famiglia illustre e nobile, fortemente cattolica e ricca: i suoi genitori erano Felix de Gusmão e Joana d’Aza e i suoi fratelli, Antonio e Manes. Il primo divenne sacerdote e morì in odore di santità. Il secondo, insieme alla madre, fu poi beatificato dalla Chiesa.
Da questa culla esemplare, il piccolo Domenico seguì lo stesso cammino di servizio a Dio. Anche il suo nome fu scelto in onore di San Domenico di Silos, perché sua madre, prima che Domenico nascesse, fece una novena presso il santuario del santo abate. E, come vuole la tradizione, il settimo giorno egli le apparve per annunciarle che il suo futuro figlio sarebbe stato un santo della Chiesa cattolica.
Domenico si dedicò con grande passione agli studi, acquisendo una grande cultura. Ma non lasciò mai da parte la carità. A Calencia, la città dove si laureò, sorprese tutti vendendo gli oggetti della sua stanza, comprese le costose pergamene che aveva usato per i suoi studi, per avere un piccolo “fondo” con il quale sfamare i poveri e i malati.
All’età di ventiquattro anni, sentì la vocazione e fu ordinato sacerdote. Fu inviato alla diocesi di Osma, dove si distinse per competenza e intelligenza. Ben presto fu invitato ad assistere il re Alfonso VII nel lavoro diplomatico del suo governo e a rappresentare la Santa Sede in alcune delle sue difficili missioni.
San Domenico e il Rosario
San Domenico riceve il Rosario dalle mani della Vergine Maria Cattedrale di Valencia Foto Sergio Hollmann
Domenico si distinse anche come zelante apostolo della devozione alla Madonna attraverso la diffusione del Santo Rosario, pratica che si rivelò molto efficace nella lotta contro i Catari e gli Albigesi.
Durante il Medioevo, il periodo in cui visse, la cristianità era minacciata dalla terribile eresia degli Albigesi, o Catari, che imperversava in tutta Europa, nonostante gli sforzi dei Papi per contenerla. Domenico di Gusmão era uno dei grandi difensori dell’ortodossia ed era stato incaricato di predicare in Linguadoca, il centro principale del pericolo, durante le battaglie più accese contro questa eresia.
Angosciato dal numero di anime che si allontanavano dalla retta via e mosso da profonda inquietudine, si recò in una foresta vicino a Tolosa per fare penitenza e supplicare Dio di avere pietà della sua Chiesa.
Furono tre giorni e tre notti di austeri sacrifici, gemiti, lacrime e, soprattutto, di preghiera. Quando il suo corpo stava per crollare, la Regina del Cielo in persona gli apparve, splendente, e gli chiese quale arma la Santissima Trinità avesse usato per riformare il mondo. Egli rispose che quest’arma era lei stessa, Maria Santissima.
Allora lei rispose: “Lo strumento principale di quest’opera è stato il saluto angelico, che è il fondamento del Nuovo Testamento. Perciò, se vuoi conquistare a Dio questi cuori induriti, prega il mio Salterio”.
Da quel momento San Domenico iniziò a diffondere la devozione al Rosario e Maria Santissima iniziò ad elargire abbondanti grazie a coloro che lo recitavano, determinando numerose conversioni, un grande cambiamento nei costumi e la vittoria della Chiesa sull’eresia. Il Santo passò alla storia come l’apostolo di questa devozione che unisce cielo e terra.
Fratelli predicatori
Nel 1207, a Santa Maria di Prouille, Domenico fondò il primo monastero del Secondo Ordine, di monache, per le giovani donne che, a causa della carestia, erano condannate a una vita di peccato.
La santità di Domenico acquisiva sempre più fama, attirando persone che volevano seguire il suo modello di apostolato. Nacque così il piccolo gruppo chiamato “Frati Predicatori”, di cui faceva parte il suo fratello di sangue, il beato Manes.
Nel 1215, da questa confraternita, Domenico decise di fondare un Ordine, offrendo una nuova proposta di evangelizzazione cristiana e di vita apostolica. La proposta fu presentata a Papa Innocenzo III, che nello stesso anno, durante il Quarto Concilio Lateranense, concesse la prima approvazione. L’anno successivo, il suo successore, Papa Onorio III, emise l’approvazione definitiva, ribattezzandolo Ordine dei Frati Predicatori, o Domenicani. Essi divennero noti come uomini saggi, poveri e austeri, le cui caratteristiche essenziali erano la scienza, la pietà e la predicazione.
Nel 1217, per richiamare nel clero la gioventù accademica, il fondatore stabilì che le case dell’Ordine dovessero sorgere nelle principali città universitarie d’Europa, che a quel tempo erano Bologna e Parigi. Si stabilì a Bologna, in Italia, dove si dedicò allo splendido sviluppo della sua opera, presiedendo tra il 1220 e il 1221 i primi due capitoli generali, destinati alla stesura definitiva della “magna carta” dell’Ordine.
Grazie all’impulso dei frati predicatori, tra i quali spicca San Tommaso d’Aquino, la Scolastica raggiunse l’apice del suo splendore, stupendo il mondo intero con la sua perfetta esposizione della teologia e della filosofia. La Chiesa affiderà all’Ordine domenicano la custodia del sacro deposito della Rivelazione e i suoi membri saranno etichettati come “martelli dell’eterodossia”.
L’8 agosto 1221, a soli cinquantuno anni, morì. Fu canonizzato nel 1234 da Papa Gregorio IX, che nutriva nei suoi confronti una particolare stima e amicizia.
San Domenico di Gusmão fu sepolto nella cattedrale di Bologna.
Con informazioni della Società delle Figlie di San Paolo – Paoline.
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