Il vescovo cinese : evangelizzare senza conversione al cattolicesimo
Il vescovo Stephen Chow ha dichiarato ieri alla CNA che “l’evangelizzazione consiste nell’aiutare le persone a comprendere l’amore di Dio, e l’amore di Dio senza l’intenzione di renderle cattoliche”.
Redazione (30/09/2023 09:41, Gaudium Press) Secondo il vescovo di Hong Kong e prossimo cardinale della Chiesa cattolica – una Chiesa che ha la sua sede principale nella stessa città dove innumerevoli martiri hanno testimoniato con il loro sangue la loro fede cattolica – non è così necessario che i cinesi si convertano al cattolicesimo.
Il vescovo Stephen Chow ha dichiarato ieri alla CNA che “l’evangelizzazione consiste in realtà nell’aiutare le persone a comprendere l’amore di Dio – e l’amore di Dio senza l’intenzione di convertirle in cattolici – perché questo non dovrebbe essere l’obiettivo, perché sarebbe troppo restrittivo”.
“Restrittivo”, quindi, sarebbe stato San Francesco Saverio, che morì vedendo le coste della Cina, con il suo desiderio inappagato di vedere la fede di Cristo diffusa in tutto il grande impero d’Oriente. Restrittivi furono anche i suoi confratelli gesuiti – il nuovo cardinale è un gesuita – che dopo molte sofferenze riuscirono ad entrare nella città proibita per convertire la gente al cattolicesimo. E così si potrebbe continuare fino all’attuale Chiesa del Silenzio in Cina, che lotta quotidianamente per mantenere la propria fede e la conversione al cattolicesimo.
Il vescovo Chow ha sottolineato che l’evangelizzazione deve aiutare a “capire che il nostro Dio significa amore, benevolenza e una vita migliore”, e che “l’evangelizzazione dovrebbe consistere davvero nel conoscere Dio, che è amore”.
Certo, le sue parole ricordano quelle pronunciate dall’altro neo-cardinale portoghese Alves Aguiar, che hanno suscitato polemiche prima della GMG da lui coordinata.
Molti si chiedono cosa stia succedendo a certi livelli della Chiesa. (CCM)
Con informazioni e foto di Infocatolica
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