Imprenditorialità e Vangelo: a Cascia il premio Madre Fasce
Il premio, istituito dalle suore di Cascia, è stato assegnato a Luciana Delle Donne, un’imprenditrice che, dopo 20 anni di carriera, ha deciso di offrire opportunità di lavoro ai detenuti.
Redazione (17/10/2023 09:30, Gaudium Press) Il Premio Madre Maria Teresa Fasce, istituito dalle monache agostiniane del Monastero di Santa Rita da Cascia, intende sostenere le imprese ispirate alla carità evangelica, che mirano al bene comune e alla sostenibilità.
Il riconoscimento si ispira alla badessa, vissuta a cavallo tra il XIX e il XX secolo, che ha guidato la comunità monastica per 27 anni, coniugando la vita contemplativa con la lungimiranza di una moderna imprenditrice. A Madre Fasce si devono infatti numerose opere a favore della comunità e dei più bisognosi, tra cui la Basilica di Santa Rita e l’Alveare, una casa di accoglienza per minori provenienti da famiglie in difficoltà. Il premio intende valorizzare l’impegno degli imprenditori che si sono particolarmente distinti per le loro scelte basate sui valori del Vangelo.
Lavorare con tessuti in eccedenza per i detenuti
Il 14 ottobre, il Premio Madre Maria Teresa Fasce è stato assegnato a Luciana Delle Donne, che ha rinunciato a una carriera manageriale di successo, e ha messo il suo talento al servizio degli altri nel progetto di impresa sociale: “Made in Prison”. La cerimonia di premiazione si è svolta a Cascia, nella Basilica Inferiore.
“Made in Prison” consente ai detenuti di Lecce, Trani, Taranto e Matera e ai detenuti minorenni di Bari di avviare un processo di riabilitazione e reinserimento sociale.
Attraverso la produzione di accessori di abbigliamento realizzati con tessuti di scarto della moda, il progetto permette di acquisire le competenze tecniche di una professione creativa, come la sartoria, e di percepire un regolare stipendio, offrendo così una concreta seconda opportunità a detenuti e detenute. Si tratta di un’economia civile rigenerativa, attenta all’impatto ambientale, che promuove l’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo.
Luciana Delle Donne e il Premio Madre Fasce
La vincitrice del Premio Madre Fasce parla della situazione attuale delle carceri in Italia: “Se si pensa che solo il 5% dei detenuti italiani lavora, ci si rende conto che c’è un abbandono totale. Noi stiamo portando avanti questo progetto con molta fatica, e non ci interessa vendere le borse, gli accessori personalizzati, i gadget che realizziamo, per noi è importante cambiare lo stile di vita di queste donne, di questi ragazzi, che hanno commesso un reato. Al sud, in particolare, dove non c’era l’abitudine di lavorare in carcere ed era sempre molto complicato, e sembrava impossibile avviare delle attività, i direttori ora ci conoscono e ci apprezzano per il modo in cui aiutiamo i detenuti. Mi riferisco alle carceri di Lecce, Trani, Taranto, Matera e Bari: ci conoscono e ci apprezzano. Il problema è che il carcere, in generale, è considerato un luogo punitivo e non rigenerativo, mentre in realtà dovrebbe essere veramente rigenerativo”. (Con informazioni di Vatican News).
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