Fa il giro del mondo la notizia della destituzione del vescovo Strickland
La rimozione del vescovo di Tyler, Texas, che si era rifiutato di dimettersi, continua a destare clamore.
Redazione (14/11/2023 15:22, Gaudium Press) Ha avuto infine luogo l’annunciata destituzione del vescovo di Tyler, Joseph Strickland, 65 anni, da parte del Papa.
Alla destituzione, che non pochi hanno definito priva di valide giustificazioni, il presule ha risposto con una citazione dalla Seconda Lettera a Timoteo, postata sul suo nuovo account Twitter estraneo alla diocesi: “Se siamo morti con lui, vivremo con lui. Se saremo costanti, regneremo con lui”. (2, 11-13).
Per il prossimo 18 novembre, alcuni fedeli hanno organizzato una “processione del Rosario” “in difesa della Santa Madre Chiesa e del vescovo Joseph Strickland”, a loro il presule chiede che questa manifestazione sia “concentrata su Gesù”, che “è l’unico sostegno di cui ho bisogno e di cui sento l’abbraccio profondo del suo Sacro Cuore”.
Dopo la visita apostolica nella sua diocesi di qualche mese fa, lo scorso 9 novembre il nunzio negli Stati Uniti ha trasmesso la richiesta pontificia di dimissioni, che è stata respinta dal vescovo. Dopo il rifiuto, la Sala Stampa ha pubblicato un breve comunicato che annunciava la destituzione del vescovo.
Da parte sua, Vatican News ha pubblicato una nota in cui si cita un comunicato dell’arcivescovo di Galveston-Houston, il cardinale Daniel DiNardo, in cui si afferma che dopo la visita apostolica alla diocesi di Tyler “è stata fatta una raccomandazione al Santo Padre ché la prosecuzione dell’incarico del vescovo Strickland non era più possibile”, senza però entrare nel dettaglio di ciò che è stato riscontrato per rendere impossibile la sua permanenza nell’incarico.
Dopo aver appreso la decisione, il vescovo destituito ha rilasciato un’intervista a John Henry Westen di Life Site News, in cui ha dichiarato di non aver trovato alcuna ragione per la sua destituzione, “se non il fatto di aver minacciato alcuni dei poteri costituiti con la verità del Vangelo”, anche se ha anche affermato che “sono a favore di tutte le cose che sono state elencate come reclami contro di me”. Ha anche affermato che Francesco ha l’autorità di licenziarlo e ha chiesto di pregare per il Papa e di non abbandonare la Chiesa nel tempo della crisi.
Alcuni analisti sostengono che, tra le altre cose, le dichiarazioni del vescovo via Twitter del 12 maggio, in cui respingeva quella che definiva “l’agenda di Papa Francesco per minare il Deposito della Fede”, abbiano rappresentato un superamento della linea rossa che ha dato il via al processo che ora si conclude con il suo esautoramento.
A Life Site News, il vescovo Strickland ha anche riferito che una delle ragioni addotte dal Vaticano per il suo allontanamento è stata la mancata attuazione nella sua diocesi del ‘motu proprio’ Traditiones Custodes, che limita l’uso della modalità straordinaria della Messa. “Non posso far morire di fame una parte del mio gregge”, ha sostenuto il prelato come giustificazione per questa mancata applicazione.
Sul suo futuro, il vescovo Strickland dice: “Non ho risposte al momento”. Non è chiaro dove vivrà, né quale sostegno finanziario avrà. Nel frattempo, il suo caso ha suscitato interesse in tutto il mondo. Il numero di follower del suo account Twitter è cresciuto esponenzialmente nelle ultime ore.
Con informazioni di Infocatólica.
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