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La morte della piccola Indi: il sapore di una pena di morte

 “Affetta da una malattia mitocondriale giudicata incurabile in Inghilterra, le era stata data una speranza di vita con la concessione della cittadinanza italiana e l’offerta dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di continuare le cure”.

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Redazione (14/11/2023 16:04, Gaudium) La morte di Indi Gregory, una bambina di otto mesi, avvenuta nelle prime ore di ieri mattina, per molti ha il sapore di una condanna a morte. Affetta da una malattia mitocondriale giudicata incurabile in Inghilterra, le era stata data una speranza di vita riconoscendole la cittadinanza italiana con la possibilità di continuare le cure presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

“Dopo la morte di Indi, io e mia moglie siamo arrabbiati, affranti e vergognosi”, ha dichiarato Dean, suo padre.

“Il Servizio sanitario nazionale del Regno Unito e i tribunali di questo Paese non solo le hanno tolto la possibilità di vivere, ma le hanno tolto la dignità di morire nella sua casa. Sono riusciti a togliere a Indi il corpo e la dignità, ma non potranno mai toglierle l’anima. Sapevo che era speciale dal giorno in cui è nata, hanno cercato di sbarazzarsi di lei senza che nessuno lo sapesse, ma io e Clare abbiamo fatto in modo che fosse ricordata per sempre”: detto questo, per i genitori di Indi, la decisione inglese sa di sentenza di morte, decretata, inappellabile e freddamente eseguita. Non ha aiutato nemmeno il fatto che una nazione importante come l’Italia l’abbia rivendicata come sua cittadina. Ma la sua memoria continuerà a vivere.

L’argomentazione addotta dallo Stato britannico per non permetterle di recarsi in Italia era che non sarebbe stato “nell’interesse della bambina” e che avrebbe sofferto di più dal punto di vista fisico. Per non farla soffrire, fatela morire, è stato il messaggio.

In mezzo alla tragedia, un’ottima notizia: pochi giorni fa, il 22 settembre, Indi è stata battezzata nel suo letto al Queen’s Medical Centre di Nottingham. È un angelo, è già in Paradiso; possa intercedere per quelli di noi rimasti sulla terra, anche per gli autori della cultura della morte che ha finito per colpirla.

Indi si aggiunge ora alla schiera di altri due casi simili in Inghilterra, quello di Alfie Evans e di Charlie Gard.

Dopo la morte di Indi, i vescovi hanno rilasciato una dichiarazione in cui chiedono di dare maggiore importanza in questi casi, alla posizione dei genitori.

“Un modo semplice per iniziare a porvi rimedio sarebbe quello di modificare l’Health and Care Act 2022 reintroducendo l’emendamento della baronessa Ilora Finlay sulla ‘Risoluzione delle controversie nelle cure palliative infantili’ formulato dopo la morte di Charlie Gard”.

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