San Gregorio Decapolita combatté contro gli iconoclasti
Condusse una vita errante. Ma ovunque andava, diffondeva la fede.
San Gregorio il Decapolita
Redazione (20/11/2023 16:31, Gaudium Press) San Gregorio il “Decapolita” deve il suo soprannome al fatto di essere nato intorno all’anno 762 a Irenopoli, una delle città della Decapoli di Isaura, una zona situata in Asia Minore, verso sud, nella provincia dell’Anatolia, l’attuale Turchia.
Ben presto, in giovanissima età, decise di donare la sua vita a Dio e si fece monaco.
Visse prima in un monastero nella sua regione natale, poi in una grotta, quindi si recò in un monastero vicino a Efeso, più a ovest verso il Mar Egeo. Poi andò nella capitale dell’impero d’Oriente, Costantinopoli, quindi in Tracia e in Macedonia, a Salonicco, a Corinto, a Reggio Calabria, a Roma, a Siracusa, a Otranto e di nuovo a Salonicco. Il Santo viaggiò moltissimo.
Durante il suo secondo soggiorno a Salonicco incontrò San Giuseppe Innografo (così chiamato perché componeva inni nella liturgia greca). Fece amicizia con lui e si stabilirono a Costantinopoli, nella chiesa di Sant’Antipa.
La sua grande battaglia, oltre al peccato originale, fu contro l’eresia iconoclasta, cioè quelle dottrine errate che imponevano la distruzione delle immagini, perché sarebbero state oggetto di idolatria, quando la dottrina cattolica insegna che l’immagine è semplicemente uno specchio o un cannocchiale che permette di osservare meglio la divinità.
Durante un suo soggiorno a Roma, sollecitò Papa Leone III a prendere provvedimenti contro Leone V, re d’Armenia.
Nell’anno 841 inviò a Roma il suo discepolo San Giuseppe Innografo, insieme ad altri, per ottenere l’aiuto del Papa contro gli iconoclasti, ma la nave su cui era imbarcata l’ambasceria fu sequestrata dai pirati. Quando San Giuseppe finalmente tornò a Costantinopoli, trovò morto il suo mentore, San Gregorio il Decapolita.
Le reliquie del Santo furono portate in Romania, dove sono tuttora venerate.
Con informazioni tratte da Il Testimone Fedele
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