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Il Vaticano ordina la chiusura della Comunità di Loyola di padre Rupnik

 La decisione comunicata di recente alle religiose giustifica il motivo per cui l’incontro è stato convocato a Lubiana, poiché è stato lì che è stata formalizzata e registrata la costituzione della Comunità di Loyola.

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Redazione (16/12/2023 14:13, Gaudium Press) Come anticipato da alcune indiscrezioni e secondo le informazioni del quotidiano digitale 7 Margens, nel recente incontro con le religiose della Comunità di Loyola, l’arcivescovo di Lubiana ha annunciato che il Dicastero per la Vita Religiosa ha deciso di avviare il processo che porterà allo scioglimento di questa Comunità.

Il provvedimento annunciato  alle religiose giustifica il motivo per cui la riunione è stata convocata a Lubiana in quanto  luogo di nascita e registrazione della comunità.

La Comunità Loyola fu fondata negli anni ’80 in Slovenia, da donne che si erano incontrate quando erano ancora all’università e avevano avuto stretti legami con l’allora giovane gesuita Marko Rupnik, che divenne il mentore e direttore spirituale dell’istituzione. I resoconti delle ex religiose pubblicati dai media a partire dall’anno scorso rivelano che questo sacerdote avrebbe abusato di almeno 20 di loro.

Nel 1994, Rupnik si trasferì a Roma, probabilmente quando le azioni del sacerdote in quella comunità divennero note alle autorità. Insieme ad altre quattro suore, Rupnik fondò a Roma il Centro Aletti, sede principale della sua attività artistica, che in seguito ottenne riconoscimenti internazionali.

Qualche anno fa, monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliario di Roma, fu nominato Visitatore e poi Commissario per occuparsi della situazione di questa comunità, che fin dall’inizio – sempre secondo la relazione di monsignor Libanori – aveva risentito dello stile di direzione adottato dalla fondatrice suor Ivanka Hosta dopo la partenza di don Rupnik per Roma. Tra le carenze di questo stile di gestione c’erano la mancanza di rispetto per il foro interno delle religiose e un’inopportuna imposizione del silenzio su possibili abusi da parte di Rupnik.

La notizia della chiusura della Comunità di Loyola ha messo nuovamente in luce la situazione di Rupnik, che non è più membro dell’ordine dei gesuiti ed è ora incardinato nella diocesi di Capodistria. Recentemente, il Papa ha revocato la prescrizione di una nuova indagine da parte del Dicastero per la Dottrina della Fede.

Lo scorso settembre, in qualità di Commissario, l’arcivescovo Libanori ha emanato un decreto che limita le attività condotte da Ivanka Hosta, proibendole di assumere qualsiasi posizione o funzione di direzione governativa o spirituale nella comunità, fissando la sua residenza a Braga e vietando i contatti con religiose o ex religiose per tre anni. (SCM)

 

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