Le anime del Purgatorio apparivano fisicamente a Padre Pio
Redazione (Venerdì, 13-12-2019, Gaudium Press) Sappiamo bene che Padre Pio oltre ad essere legato e devoto al suo angelo custode, era molto legato anche alle anime del purgatorio. Ai suoi figli spirituali, non faceva altro che raccomandargli di pregare per queste anime ogni giorno.
In una lettera datata 29 novembre 1910, cioè pochi mesi dopo in cui Padre Pio era stato ordinato sacerdote, Padre Pio aveva scritto al suo confratello Padre Benedetto testuali parole:
“Da parecchio tempo sento in me un bisogno, cioè di offrire al Signore vittima per i poveri peccatori e per le anime purganti. Questo desiderio è andato crescendo sempre più nel mio cuore tanto che ora è divenuto, sarei per dire una forte passione. L’ho fatta. È vero, più volte questa offerta al Signore, scongiurandolo a voler versare sopra di me i castighi che sono preparati sopra i peccatori e sulle anime purganti, anche centuplicandoli su di me, purché converta e salvi i peccatori ed ammetta presto in Paradiso le anime del Purgatorio, ma ora vorrei fargliela al Signore questa offerta colla sua obbedienza. A me pare che lo voglia proprio Gesù“. (Epist I,206).
Uno dei tanti episodi, è quello del parroco defunto. Padre Pio, per delle gravi ragioni di salute risiedeva a Pietrelcina (suo paese natale) e ogni giorno celebrava la Santa Messa o in parrocchia o nella chiesa di San Pio V.
Il parroco si chiamava D. Salvatore Pannullo, un sacerdote laureato in Teologia e in Lettere e che aveva dato gratuitamente delle lezioni private a Padre Pio, aiutando quest’ultimo nella preparazione degli esami per l’ordinazione sacerdotale.
Don Salvatore nel 1924 ebbe dei problemi di vista, al punto che dovette subire un intervento chirurgico in una clinica di Bari e purtroppo peggiorò fino a diventare cieco. Sopportò tutto questo con cristiana rassegnazione.
Durante la Santa Messa, i due sacerdoti indossavano i paramenti sacri dietro l’altare maggiore, ma un giorno don Salvatore li sistemò su un tavolo, nel presbiterio presso l’altare.
Padre Pio non ci fece caso e non diede importanza al cambiamento ma alcuni giorni dopo, don Salvatore spiegò a Padre Pio che il defunto Don Giovanni Caporaso, che era stato parroco di Pietrelcina prima di lui, durante tutta la celebrazione della S. Messa sostava in ginocchio dietro l’altare, proprio nel posto in cui indossavano le vesti liturgiche. Don Giovanni fu visto anche nella Chiesa di S. Pio, nel rione Castello dalla moglie del sacrista, che era andata lì per suonare la campana per la celebrazione eucaristica. Aperta la porta della Chiesa, notò un prete inginocchiato sui gradini dell’altare maggiore, l’osservò attentamente era proprio lui, il parroco defunto. Così la donna agitata per l’accaduto, riferì tutto al marito.
Anche Padre Pio aveva visto un prete in ginocchio in quella chiesa, ma avendo il volto rivolto verso l’altare non diede importanza a quella visione.
Le apparizioni durarono circa un mese, fino a quando il defunto parroco diede un messaggio a don Salvatore che era il parroco attuale: “Salvatore, ora ti lascio, non ritornerò più. Come è stato terribile per me e quanto mi è costato partecipare alla “processione del Corpus Domini” dopo la Messa, senza aver fatto i dovuti ringraziamenti.
Don Salvatore spiegò il significato di quanto gli aveva detto l’ex parroco defunto, ovvero che don Giovanni, era un prete onesto ma molto superficiale nel ringraziare il Signore dopo aver celebrato la Santa Messa. Con le parole “la processione del Corpus Domini” voleva significare che le sacre specie erano intatte non essendo state ancora assimilate dall’organismo e perciò il suo corpo era come un ostensorio vivente e come tale doveva ardere d’amore per Gesù eucaristico, invece don Giovanni chiacchierava di futilità con i suoi amici non dando il buon esempio…
Proprio per questo comportamento, dopo la sua morte andò in purgatorio e fu proprio Padre Pio, con le sue preghiere a liberarlo da quelle pene.
Un altro episodio fu, quando un confratello chiese a Padre Pio di pregare durante la Santa Messa per l’anima del padre defunto.
Padre Pio invece decise di dedicargli proprio la Messa in suffragio. Subito dopo la Messa Padre Pio chiamò il confratello e gli disse: Questa mattina tuo papà è entrato in Paradiso”. Il confratello rimase sbalordito e felice allo stesso tempo e gli rispose: Ma padre Pio, mio papà è morto trent’anni fa!”. Padre Pio gli rispose con voce grave: “Eh, figlio mio davanti a Dio tutto si paga!”.
Di episodi ce ne sono tanti nella vita di Padre Pio, ogni episodio evidenzia il rapporto familiare che Padre Pio instaurava con le anime purganti. (Rita Sberna)
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