“La lama e la croce”: i cattolici che sfidarono Hitler
“La lama e la croce”, il nuovo libro del giornalista Francesco Comina, sui cattolici mandati alla ghigliottina dalla dittatura nazista
Redazione (17/01/2024 11:15, Gaudium Press) Le storie che il giornalista e scrittore Francesco Comina racconta nel suo ultimo libro “La lama e la croce”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, riguardano cattolici decapitati principalmente nella Germania nazista. “Storie e martirio di cattolici che hanno sfidato Hitler in nome della coscienza”, si legge nel sottotitolo, che chiarisce il contesto della narrazione. “Si tratta di religiosi, laici, giovani e donne che hanno avuto il coraggio di dire un ‘no’ categorico a quel sistema”, dice l’autore.” Hanno agito”, aggiunge, “in nome di una fede e di un Vangelo che erano stati gettati nei bassifondi della storia”.
Eroi sconosciuti della storia
Alcuni nomi sono piuttosto noti, come quello del contadino austriaco Franz Jägerstätter e del membro dell’Azione Cattolica tedesca Josef Mayr-Nusser, entrambi beatificati dalla Chiesa. Ma ci sono centinaia o forse migliaia di persone che rimangono ancora nell’ombra: “Storie ancora sepolte nella memoria dell’antinazismo in Germania”, sottolinea Comina, analizzando le cause di questo oblio.
Seguendo i criteri del lavoro di ricerca e di narrazione, l’autore ha approfondito diverse storie tratte da varie pubblicazioni. “Ho raccolto tutto da fonti tedesche, come opuscoli e brochure. È stato un lavoro di scavo: ho cercato documenti già venuti alla luce, ma sempre per circoli ristretti, mai tradotti in italiano e pertanto in gran parte sconosciuti”.
Così è emerso più chiaramente il carisma di alcuni dei sacerdoti ghigliottinati: il sacerdote Max Josef Mezger e il sacerdote pallottino Franz Reinish. A questi si aggiunge la storia, scoperta casualmente, di Heinrich Dalla Rosa, sacerdote antinazista di Lana, in provincia di Bolzano, anch’egli assassinato (in Austria, nel 1945) per la sua opposizione al regime. “Quando sono entrato in una chiesa vicino a Merano”, spiega Comina, “ho visto una targa che ricordava questa figura e ho iniziato la ricerca. Ma di questa storia in Alto Adige non si sa quasi nulla”.
Fede e coscienza
Le testimonianze sono tutte molto forti. L’elemento che accomuna”, continua l’autore, “è il fatto di aver messo al primo posto la difesa della propria coscienza e i valori della propria fede”.
Lo dimostra la biografia di una delle donne raccontate nel libro, Eva-Maria Buch, una berlinese di 21 anni finita sul patibolo insieme ad alcune compagne per la sua attività di resistenza all’interno dell’organizzazione etichettata dai nazisti come “Rote Kapelle” (Orchestra Rossa). “La giovane donna”, racconta lo scrittore, “continuava a ripetere le Beatitudini e il valore della gratitudine mentre andava incontro al boia. E in una lettera ai genitori scrive che muore felice di aver vissuto questa storia con dignità e coraggio, e che è pronta a ripeterla”.
Uno sguardo ai giovani
Il volume assume un significato particolare in vista della Giornata della Memoria 2024. Comina guarda in particolare alle nuove generazioni nel parlare del tour di presentazione del libro, che toccherà diverse città, a partire dal Trentino e dal Veneto. “Sono storie che vanno raccontate soprattutto ai giovani”, dice, “perché diventino interpreti e promotori di una memoria viva”.
Il messaggio è chiaro: bisogna far sapere che nei giorni bui del nazismo c’erano persone – molte erano giovani – che sentivano lo scollamento radicale tra la realtà e il Vangelo. “Hanno vissuto totalmente per gli altri, affermando con forza e coraggio civile ‘la mia vita vale se vale per la vita degli altri’. E hanno messo al primo posto una coscienza piena di valori, a testimonianza che di fronte a leggi ritenute ingiuste c’è il diritto di opporsi”. Spinti da “un Vangelo vissuto come pratica di liberazione dal male”, ripete Comina, “sono finiti sulla ghigliottina: la soluzione del regime hitleriano per eliminare le teste pensanti di un Paese”.
Con informazioni di Vatican News.
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