Francia: consumata l’apostasia delle sue origini cristiane con l’aborto come “ diritto costituzionale”
La presidenza della Conferenza episcopale francese si è unita all’appello al digiuno e alla preghiera lanciato da diverse associazioni cattoliche.
Foto: Myriam Zilles in Unplash
Redazione (05/03/2024 16:37, Gaudium Press) Ieri, in una riunione congiunta dell’Assemblea nazionale e del Senato con 780 voti a favore, 72 contrari e 50 astenuti, è stata approvata la modifica della Costituzione per considerare l’aborto un diritto della donna.
Dopo l’approvazione, c’è stata una standing ovation durata due minuti.
La Francia diviene così il primo Paese a inserire l’aborto nella Costituzione come “diritto”.
Nei discorsi che hanno preceduto il voto, nessuno dei leader parlamentari ha sostenuto la causa pro-vita.
Olivier Marleix, leader parlamentare del Partito Repubblicano conservatore, ha difeso il suo voto favorevole: “Lo dobbiamo alla libertà delle donne”.
Marine Le Pen, nazionalista, ha affermato che “questa costituzionalizzazione non ci pone particolari difficoltà”.
Hélène Laporte, membro del National Rally (AN, considerato di estrema destra), vicina a Marine Le Pen, ha dichiarato: “Era urgente votare a favore di questa decisione, per proteggerla da una futura maggioranza che cercherà di abrogare il diritto all’aborto, la cui pratica continuerebbe ad avere molti problemi”.
Anche Dominique Vérien, senatore centrista, si è detto soddisfatto: “Siamo riusciti ad andare oltre le nostre differenze politiche per votare insieme una decisione che va nella direzione della storia”.
I portavoce dei partiti di sinistra erano più che favorevoli.
In vista del voto, la Conferenza episcopale francese si è unita all’appello di diverse associazioni cattoliche per il digiuno e la preghiera: “Come presidente e vicepresidente della Conferenza episcopale francese (CEF), siamo lieti di sottoscrivere l’appello di diversi movimenti cattolici per il digiuno e la preghiera”.
Con informazioni tratte da Infocatolica.
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