Peregrinatio della reliquia di San Tommaso d’Aquino in località del Sud Italia
La processione per le vie di Priverno si è svolta in occasione del 750° anniversario della morte del Dottore Angelico.
Redazione (09/03/2024 16:13, Gaudium Press) In occasione del 750° anniversario della morte di San Tommaso d’Aquino, una reliquia del Dottore Angelico (come viene chiamato) custodita nella Cattedrale di Priverno, ha percorso le strade del paese della provincia di Latina, per poi essere condotta con devozione in altre località dell’Italia meridionale.
La processione, guidata dal vescovo Mariano Crociata della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, fa parte delle celebrazioni biennali dell’Ordine dei Predicatori per il giubileo di San Tommaso d’Aquino.
Doppio giubileo
Prima della processione, nella Cattedrale, gremita di fedeli, è stata celebrata una Santa Messa in onore del Dottore Angelico. Al termine della processione, la reliquia del santo è stata portata a bordo di una jeep all’Abbazia di Fossanova.
Questo anno del doppio giubileo dell’Ordine domenicano si concluderà dopo la festa di San Tommaso d’Aquino, il 28 gennaio 2025, quando si celebrerà l’800° anniversario della nascita del Dottore Angelico.
Indulgenza plenaria
Durante l’anno giubilare è possibile ottenere l’indulgenza plenaria recandosi in pellegrinaggio in un luogo sacro legato all’Ordine domenicano e partecipando alle celebrazioni giubilari.
Possono ottenere questa grazia anche coloro che dedicano un tempo adeguato al pio raccoglimento, concludendo con il Padre Nostro, il Credo e invocando l’intercessione della Madonna e di San Tommaso d’Aquino.
Messaggio di Papa Francesco
Papa Francesco ha inviato un messaggio ai partecipanti al convegno organizzato in occasione del 750° anniversario della morte del Dottore Angelico. “Il Dottore Angelico era profondamente convinto che, essendo Dio la verità e la luce che illumina ogni comprensione, non ci può essere contraddizione ultima tra la verità rivelata e le verità scoperte dalla ragione”, ha detto il Pontefice.
“Al centro della sua comprensione del rapporto tra fede e ragione c’era la convinzione del potere del dono di grazia di Dio di guarire la natura umana indebolita dal peccato e di elevare la mente attraverso la partecipazione alla conoscenza e all’amore di Dio stesso, permettendoci così di comprendere e ordinare giustamente la nostra vita come individui e nella società”, ha concluso. (EPC)
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