Continuano le reazioni negative alle parole del Papa sull’Ucraina
Il ministro degli Esteri tedesco ha suggerito al Papa di visitare l’Ucraina per conoscere la realtà di quanto sta accadendo. Interviene anche il vescovo Shevchuk. A Mosca le dichiarazioni non hanno avuto esito negativo.
Foto: Twitter
Redazione (12/03/2024 13:49, Gaudium Press) Erano attese le dichiarazioni dell’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, primate della Chiesa greco-cattolica ucraina, che, pur senza citare le dichiarazioni del Papa alla Radiotelevisione svizzera che suggeriva agli ucraini di alzare “bandiera bianca”, vi ha fatto riferimento.
“In Ucraina nessuno ha la prospettiva di arrendersi”, ha detto Mons. Shevchuk.
“L’Ucraina è ferita ma non sconfitta. L’Ucraina è esausta, ma ancora in piedi, nessuno in Ucraina ha la prospettiva di arrendersi! E a tutti coloro che guardano con scetticismo alla nostra capacità di rimanere in piedi, diciamo: venite in Ucraina e vedrete!”, ha detto il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, riportando in rete le parole pronunciate nella chiesa di San Giorgio a New York.
Più agguerriti i membri dell‘Associazione cristiana degli ucraini in Italia, che per bocca del suo presidente, Oles Horodetskyy, hanno affermato che “le parole di Papa Bergoglio sul “coraggio di alzare bandiera bianca”, sul “negoziare quando ci si vede sconfitti” sono scioccanti, vergognose e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da più di due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa”.
Per Horodetskyy, “rispondiamo con la resistenza alla richiesta di resa del boia del Cremlino. Non avremmo mai immaginato di ricevere la stessa richiesta dal nostro Papa, capo della Chiesa cattolica e predicatore del Vangelo. È inaccettabile per un cristiano arrendersi al male e al peccato che la Russia di Vladimir Putin rappresenta oggi. Difendere la vita e la casa è un dovere sacrosanto di ogni cittadino”, ha aggiunto.
Proprio in questo momento difficile”, ha proseguito Horodetsky, ” in cui gli aiuti americani sono bloccati e l’Ucraina rischia di rimanere isolata e alla mercé dell’aggressore, sentire appelli così infelici da parte del Papa è molto deludente. L’Ucraina non è stata sconfitta e non abbiamo visto alcun desiderio di resa da parte del nostro popolo. Ci aspettiamo dal Papa – ha sottolineato – una forte condanna dei peccati russi di aggressione, omicidio di massa, violenza e distruzione. Ci aspettiamo che il Papa faccia appello a Putin affinché cessi l’aggressione e lasci l’Ucraina. Ci aspettiamo che il Papa sia un promotore di una pace giusta e non certo un alleato morale dell’aggressore”.
Nel frattempo, Mosca non ha accolto male le parole del Papa.
Maria Zakharova, portavoce degli Esteri, ha detto che “a mio avviso il Papa sta chiedendo all’Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e di ammettere di aver sbagliato”. Per quanto riguarda la Russia, “non abbiamo mai bloccato i negoziati”, ha detto Zakharova. “Tutti gli esperti, tutti i politici, tutti i diplomatici capiscono oggi” che la situazione in Ucraina “è in un vicolo cieco” ed è per questo che “molti diplomatici e Paesi chiedono negoziati”.
Non la pensa così, invece, il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock, che oggi ha criticato le affermazioni di Francesco, dicendo di non comprendere le sue dichiarazioni nell’attuale situazione e gli ha suggerito di recarsi in Ucraina per vedere di persona cosa sta accadendo.
“Penso che alcune cose si possano capire solo se si vedono di persona”, ha detto Baerbok all’emittente pubblica tedesca ARD.
Ha anche aggiunto drammaticità alla conoscenza in loco, e ha detto che quando parla con i bambini in Ucraina, questi chiedono: “Dov’è il Papa?”.
Contrariamente alle dichiarazioni del Pontefice, Baerbock ha detto che è tempo di mostrare determinazione contro la Russia, perché se non c’è forza ora non ci sarà pace: “Dobbiamo sostenere l’Ucraina e fare tutto il possibile per garantire che possa difendersi”, ha insistito.
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