Monsignor Giuseppe Cognata verso la beatificazione e canonizzazione
Monsignor Giuseppe Cognata (vescovo di Boca) Reggio Calabria, fondatore delle salesiane oblate del Sacro Cuore, andrà presto agli altari.
Rita Sberna (10.09.2020 20:46, Gaudium Press) Monsignor Cognata fu vittima di false accuse e vere calunnie, è morto il 22 luglio 1972 a Pellaro, dove aveva iniziato l’attività missionaria dell’Istituto delle Suore Oblate del Sacro Cuore.
Il 12 dicembre, il vescovo di Tivoli, monsignor Mauro Parmeggiani, presso il Santuario Nostra Signora di Fatima a San Vittorino Romano (RM), aprirà ufficialmente il Processo Diocesano di Beatificazione e Canonizzazione.
Breve biografia di Monsignor Giuseppe Cognata
Nasce ad Agrigento nel 1875, viene ordinato sacerdote nel 1909 ad Acireale. Svolge la sua missione in Sicilia esattamente a Bronte, poi nel Veneto e poi nelle Marche a Macerata.
A causa della prima guerra mondiale va come soldato a Palermo, poi a Trapani e a Padova.
Nel 1933, Pio XI lo nomina vescovo di Bova. Riceve l’ordinazione episcopale nella basilica del Sacro Cuore a Roma.
Il suo magistero è stato molto intenso soprattutto per essere stato vicino alle famiglie povere della diocesi di Bova.
Le calunnia e le false accuse
Nel 1939 viene accusato di molestie da tre suore della sua congregazione e viene processato dalla Congregazione del Sant’Uffizio che lo priva della dignità episcopale e del ruolo di superiore della Congregazione delle salesiane oblate.
Successivamente viene accolto nelle case salesiane di Trento e Rovereto fino al 1952, e poi in quella di Castello di Godego (Treviso) fino al 1972.
Giovanni XXIII nella Pasqua del 1962 lo reintegra nell’Episcopato e il 6 agosto dell’anno successivo viene nominato Vescovo di Farsalo e per volontà di Papa Paolo VI partecipa alla terza e alla quarta edizione del Concilio Vaticano II.
Fino a quel momento visse la sua vita nel silenzio.
L’arcivescovo di Bova- Reggio Calabria, Giuseppe Fiorini Morosini ha riferito: “Nonostante questo tempo di grave difficoltà il Signore ci ha fatto dono di una grazia particolare”, un atto che “segna una svolta significativa per il riconoscimento della santità di mons. Cognata, non solo perché inizia la causa di beatificazione, ma anche perché pone fine al discredito e alle calunnie subite dal presule”. Questa notizia è “prima di tutto una dichiarazione di innocenza di Cognata”. Ed inoltre “nella missiva della Santa Sede, viene riconosciuto al presule il titolo di vescovo di Bova, e non più quello di vescovo titolare di Farsalo, che gli era stato assegnato da Paolo VI quando lo riammise nel collegio episcopale”.
La superiora Generale suor Graziella Maria Benghini dice: “La verità ha trionfato, si tratta di una notizia che attendevamo da tanti anni e non possiamo tacere l’emozione e l’esultanza”. Una notizia che “risuona alle nostre orecchie di figlie spirituali come l’annuncio di Pasqua e di risurrezione”.
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