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Il messaggio di Pasqua del cardinal Damasceno

L’arcivescovo emerito di Aparecida ha presieduto una Messa solenne nella Basilica di Nostra Signora del Rosario, gremita di Araldi del Vangelo.

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Redazione (12/04/2024 15:22, Gaudium Press) Martedì scorso, 9 aprile, l’arcivescovo emerito di Aparecida, il cardinale Raymundo Damasceno Assis, ha presieduto una Messa solenne nella Basilica di Nostra Signora del Rosario, situata a Caieiras, in Brasile. In una chiesa gremita di membri degli Araldi del Vangelo, il Cardinale ha pronunciato il suo messaggio pasquale.

Testimonianza e unità tra i primi cristiani

Soffermandosi sui testi della liturgia del giorno, il cardinale Damasceno ha spiegato che essi trattano soprattutto della testimonianza e dell’unità che esisteva nelle comunità formate dai primi cristiani, conosciuti come coloro che “si riunivano insieme”, “si incontravano”. “I primi cristiani si incontravano, si riunivano, vivevano nell’unità per qualcosa di molto particolare: condividevano la stessa Fede, la stessa Carità, la stessa Speranza, le virtù teologali infuse dallo Spirito Santo nel Battesimo” ha messo in evidenza.

Ha poi ricordato l’ammirazione dei pagani per il nuovo stile di vita adottato dai primi cristiani, “la nuova vita in Cristo” ricevuta attraverso il sacramento del Battesimo, che li portava a comportarsi, nella vita privata e pubblica, coerentemente con la fede che professavano. “Ai nostri giorni, noi che siamo cristiani dobbiamo essere molto consapevoli nella nostra vita che non possiamo rimanere isolati, distanti gli uni dagli altri, chiusi in noi stessi”, è necessario “costruire ponti che ci avvicinino gli uni agli altri”, ha detto.

Sinodo della sinodalità

L’arcivescovo emerito di Aparecida ha anche colto l’occasione per ricordare due importanti eventi ecclesiali: la preparazione dell’ultima tappa del Sinodo della Sinodalità, che si terrà il prossimo ottobre, e la celebrazione del Giubileo 2025. Per quanto riguarda il primo evento, il Cardinale ha sottolineato che “la Chiesa cerca di rinnovare una delle pratiche più antiche e tradizionali della sua storia: un’azione evangelizzatrice nella comunione e  nella partecipazione. Abbiamo davvero bisogno gli uni degli altri e solo se ci apriamo all’esperienza di camminare insieme il Sinodo produrrà gli effetti sperati”.

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Al giorno d’oggi è necessario avere una grande capacità di ascolto per compiere questa missione. “Ascoltare le persone, gli eventi e, soprattutto, la parola della Chiesa e del Magistero, perché è questa parola che rende presente la Parola di Dio nel mondo. Ascoltare sempre! Questo è il nostro impegno per il futuro, non solo nel Sinodo, ma come conseguenza del processo del camminare uniti”, ha detto.

Celebrazione del Giubileo 2025

Per quanto riguarda la celebrazione del Giubileo 2025, che avrà come motto: “Pellegrini della speranza”, il Cardinale ha spiegato che l’annuncio ufficiale è previsto per il 9 maggio di quest’anno 2024, attraverso la pubblicazione di una Bolla Pontificia. Questo è l’Anno della Preghiera in preparazione all’Anno Giubilare 2025, avviato da Papa Francesco il 21 gennaio e che ha come motto “Insegnaci a pregare”. A tal fine, sono state rese disponibili sul sito web del Giubileo 2025 (www.iubilaeum2025.va) una serie di dispense preparate dal Dicastero per l’Evangelizzazione, insieme al calendario del Giubileo e alle notizie sull’evento.

Infine, il cardinale Damasceno ha annunciato che il programma del Giubileo prevederà diversi pellegrinaggi di gruppi diversi, tra cui un pellegrinaggio a Roma degli Istituti di vita consacrata e delle Società di vita apostolica. “Certamente, un pellegrinaggio degli Araldi del Vangelo a Roma durante il Giubileo sarà un dono di grazia per tutti coloro che sono disposti a percorrere il cammino verso la Città Eterna”. In conclusione, ha chiarito che questo pellegrinaggio potrà essere compiuto anche individualmente. dal profondo della propria vita interiore, rafforzando la virtù teologale della speranza, rinnovando la comunione con il Papa e l’ardore missionario. (EPC)

 

 

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