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La Pontificia Accademia per la Vita tradisce il suo fondatore, dice il biografo di Giovanni Paolo II

 L’affermazione è stata fatta da George Weigel nel corso di  un convegno di bioetica a Roma. La accusa è di tradire l’eredità di Jerôme Lejeune.

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Weigel – Foto: ned.org

Redazione (21/05/2024 15:35, Gaudium Press) George Weigel, celebre scrittore e noto biografo di San Giovanni Paolo II, ha lanciato una pesante accusa alla Pontificia Accademia per la Vita (PAV), accusandola di aver tradito l’eredità di Jerôme Lejeune, il suo presidente fondatore, uno scienziato noto in tutto il mondo anche per aver scoperto la trisomia 21, causa della sindrome di Down.

Il discorso è stato pronunciato in occasione del II Convegno Internazionale di Bioetica, tenutosi il 17 e 18 maggio a Roma. Weigel ha spiegato che questo tradimento è dovuto alla pubblicazione di un libro discordante dagli insegnamenti dell’enciclica Evangelium Vitae (Il Vangelo della Vita) di Giovanni Paolo II del 1994.

Weigel ha detto: “Per decenni, l’Accademia e l’Istituto Giovanni Paolo II (per il matrimonio e la famiglia) hanno svolto un lavoro creativo e innovativo per lo sviluppo di una teologia morale cattolica e di una pratica pastorale in grado di affrontare le sfide del XXI secolo – gli attacchi alla dignità e alla sacralità della vita – e lo hanno fatto in diversi modi invitando alla conversione dalla cultura della morte”.

“Ora, però, l’Accademia ha pubblicato un libro dall’ironico titolo La gioia della vita, scritto da vari teologi, che può solo essere onestamente descritto come un documento che dissente dall’insegnamento autorevole dell’Evangelium Vitae”.

“Quel libro non solo indebolisce la posizione cattolica a favore di una cultura della vita che rifiuta i gravi crimini contro la vita identificati nell’Evangelium Vitae, ma lo fa nei termini di un’antropologia anti-biblica e anti-metafisica che sarebbe stata completamente estranea, persino aborrita, da Jerome Lejeune e Giovanni Paolo II”.

Spiega l’autore americano: “Proprio come la Pontificia Accademia della Vita tradisce il suo presidente fondatore, il dottor Lejeune, pubblicando e promuovendo una nuova antropologia che è anti-biblica e anti-metafisica, così fa anche il ricostituito Istituto Giovanni Paolo II, ora in gran parte privo di studenti, tradendo l’intenzione del santo e studioso che lo fondò, e che chiamò la teologia morale cattolica a un rinnovamento che non si arrendesse allo Zeitgeist, lo spirito del tempo, ma lo convertisse alla retta ragione, alla vera compassione e al nobile esercizio della libertà”.

“E per questo dobbiamo sperare che la frammentazione della Pontificia Accademia per la Vita e dell’Istituto Paolo II per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia, un processo doloroso che si può osservare nell’ultimo decennio, si arresti e poi si inverta negli anni a venire”, sottolinea.

Il libro La gioia della vita

Il libro pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana il 9 febbraio 2024 contiene una prefazione scritta dall’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della PAV, che ha suscitato diverse polemiche per i suoi commenti sull’eutanasia, dell’aprile 2023. Il testo offre riflessioni sulle sfide attuali dell’etica teologica, con contributi di sacerdoti come Carlo Casalone e Maurizio Chiodi.

Il quotidiano  La Repubblica ha riportato: “senza rivoluzionare la dottrina cattolica, si delineano tuttavia importanti aperture su questioni controverse come la contraccezione, la procreazione medicalmente assistita e il suicidio assistito”.

Allo stesso modo, nel gennaio 2022, il gesuita Casalone, membro della PAV e professore di Teologia morale alla Pontificia Università Gregoriana di Roma, aveva sostenuto che la legge italiana sull’eutanasia non è in conflitto con il bene comune. Il suo parere fu contestato da 60 gruppi pro-vita.

 

Con informazioni di Aciprensa /Infocatolica

 

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