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Varsavia vieta la croce nei luoghi pubblici

Le nuove regole hanno suscitato una forte indignazione.

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Redazione (24/05/2024 16:16, Gaudium Press) Il sindaco di Varsavia, capitale della Polonia, Rafał Trzaskowski, ha firmato un decreto che vieta l’esposizione di simboli religiosi negli spazi pubblici di Varsavia. Il sindaco ha citato la legge sulle garanzie della libertà di coscienza e di religione: “La Repubblica di Polonia è uno Stato laico, neutrale in materia di religione e di credo”.

Varsavia diventa così la prima città in Polonia a proibire l’esposizione di simboli religiosi negli uffici pubblici. Questa misura prevede la rimozione di croci e altri simboli religiosi dalle pareti e dalle scrivanie dei dipendenti, includendo anche i simboli associati a qualsiasi religione. Questo provvedimento sarà applicato a tutte le strutture della capitale, ma i dipendenti potranno indossare liberamente simboli religiosi come medaglie o braccialetti.

Inoltre, come riporta il quotidiano Gazeta Wyborcza, “tutti gli eventi organizzati dal governo dovranno avere un carattere laico, senza preghiere, culti o sermoni”. Monika Beuth, portavoce del Consiglio comunale, ha dichiarato che i cambiamenti sono “un altro passo verso la costruzione di una città che si preoccupa di tutti i suoi residenti”. “Varsavia è la prima città in Polonia ad adottare un documento del genere”, ha sottolineato.

Il provvedimento ha suscitato molta indignazione.

Tuttavia, molti polacchi e politici sono indignati: “I bolscevichi non sono riusciti a scristianizzare e i neo-bolscevichi non ci riusciranno”. “La croce non offende nessuno. Il cristianesimo è la base della civiltà occidentale. Il cattolicesimo è indissolubilmente legato alla cultura e all’identità polacca. La Chiesa ha svolto missioni non solo escatologiche ma anche patriottiche. Questo è ovvio”, ha scritto Tobiasz Bocheński, ex candidato sindaco di Varsavia. “Il sindaco di Varsavia, fingendo di lottare per l’uguaglianza, entra in una guerra ideologica in nome del fanatismo di sinistra. È un peccato che il signor Trzaskowski non abbia avuto il coraggio, durante la campagna per il governo locale, di annunciare che avrebbe gettato via le croci dai luoghi di lavoro”, ha aggiunto.

Altri due politici, Michał Dworczyk e Janusz Kowalski, hanno organizzato un incontro su questo tema: “A nostro avviso, il sindaco Trzaskowski ha violato direttamente l’articolo 53 della Costituzione, che afferma che la libertà religiosa comprende la libertà di professare o adottare una religione di propria scelta e di esprimerla individualmente o con altri, in pubblico o in privato. Pertanto, chiederemo al governatore di revocare questo decreto e, se ciò non dovesse accadere, intraprenderemo ulteriori azioni legali per ottenerne l’abolizione”.

 

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