Il Papa all’Udienza generale: dove c’è lo Spirito di Dio ,c’è la vera libertà
La libertà dello Spirito, come ci ricorda San Paolo, non è mai un pretesto per “le opere della carne”, ma si manifesta paradossalmente nel servizio al prossimo, che ci libera dall’egoismo.
Foto: Vatican News
Redazione (05/06/2024 16:46, Gaudium Press) Nel suo nuovo ciclo di catechesi sull’azione dello Spirito Santo e della Chiesa, il Papa ha incentrato oggi il suo insegnamento sul nome con cui lo Spirito Santo viene chiamato nella Bibbia: “Anche la Terza Persona della Santissima Trinità ha un nome: si chiama Spirito Santo”. Ma, ha detto Francesco, ‘Spirito’ è la versione latinizzata. Infatti, è con il nome ‘Ruach’, che significa ‘soffio, vento, respiro ‘, che “i profeti, i salmisti, Maria, Gesù e gli apostoli lo invocavano”.
Francesco ha spiegato che il nome non è mai una mera denominazione convenzionale, ma è così importante da identificarsi quasi con la persona stessa. Esso “dice sempre qualcosa sulla persona, sulla sua origine e sulla sua missione”. Questo vale anche per il nome Ruach. Contiene la prima rivelazione fondamentale sulla persona e sulla funzione dello Spirito Santo”.
Per Francesco non è un caso che, a Pentecoste, lo Spirito Santo sia sceso sugli Apostoli accompagnato dal “ rumore di un vento possente ” (cfr. At 2,2). Era come se lo Spirito Santo volesse evidenziare ciò che stava accadendo”.
L’immagine del vento riflette la “potenza dello Spirito Santo”. L’espressione “Spirito e potenza”, o “potenza dello Spirito”, è un binomio ricorrente nella Bibbia, osserva il Papa. “Il vento è una forza impetuosa e indomabile, capace di smuovere persino gli oceani”.
Riflettendo sulla vita di Gesù, il Papa ha evocato una caratteristica del vento: la sua libertà. “Il vento soffia dove vuole: si sente la sua voce, ma non si sa da dove viene né dove va. Così è chiunque è nato dallo Spirito” (Gv 3,8), disse Gesù a Nicodemo.
Nella presenza dello Spirito permane una libertà del tutto particolare, molto diversa da quella comunemente intesa. “Una persona libera, un cristiano libero, è colui che ha lo Spirito del Signore. Si tratta di un tipo di libertà molto speciale, molto diversa da quella comunemente intesa. Non è la libertà di fare ciò che si vuole, ma la libertà di fare liberamente ciò che Dio vuole! Non è la libertà di fare il bene o il male, ma la libertà di fare il bene e di farlo liberamente, cioè per attrazione, non per obbligo. Insomma, la libertà dei figli, non degli schiavi!
E come dice San Paolo nei suoi scritti ai Galati: “Voi, fratelli, siete stati chiamati alla libertà. Ma questa libertà non sia un pretesto per la carne; servitevi a vicenda con amore” (Gal 5,13). La libertà del cristiano non significa “cattiva condotta, impurità, licenziosità, idolatria, stregoneria, odio, rivalità, gelosia, dissensi, intrighi, divisioni, settarismo, invidia, ubriachezza, orge e cose simili” (Gal 5,19-21).
Dove possiamo trovare questa libertà dello Spirito che è così contraria alla libertà dell’egoismo, ha chiesto il Papa, indicando che la risposta può essere trovata nelle parole che Gesù ha rivolto una volta ai suoi ascoltatori: “Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero” (Gv 8,36).
Francesco ha concluso chiedendo “a Gesù, attraverso il suo Spirito Santo, di renderci uomini e donne veramente liberi. Liberi per servire nell’amore e nella gioia”.
Con informazioni tratte da Vatican news
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