Il Papa all’Angelus: la persona libera ha pace e serenità
All’Angelus, Papa Francesco ci ha ricordato che possiamo diventare facilmente schiavi del piacere, del potere, del denaro o degli elogi. Ha sottolineato che una persona libera ha dentro di sé pace e serenità.
Redazione (10/06/2024 12:10, Gaudium Press) Facendo riferimento al Vangelo di domenica, in cui si narra che Gesù, quando iniziò il suo ministero pubblico, ricevette diverse critiche per le sue azioni – secondo cui era pazzo e posseduto da uno spirito maligno – il Santo Padre ha ricordato che Gesù insegnava e guariva i malati con la forza dello Spirito Santo ed era quindi in grado di amare e servire senza misura e senza condizioni.
Francesco ha sottolineato che Gesù era libero di fronte alle ricchezze – per questo aveva lasciato la sicurezza del suo villaggio, Nazareth, per abbracciare una vita povera, piena di incertezze, per curare i malati e tutti coloro che venivano a chiedergli aiuto, senza mai pretendere nulla in cambio.
Era libero anche di fronte al potere, non cercava mai l’appoggio dei potenti, ma si schierava sempre dalla parte degli ultimi, insegnando ai suoi discepoli a fare lo stesso.
Insomma, Gesù era libero dalla ricerca della fama e della popolarità, e per questo non rinunciò mai a dire la verità, anche a costo di essere frainteso e di diventare impopolare fino a morire sulla croce, senza lasciarsi intimidire, imbrigliare o corrompere da niente e da nessuno.
E che dire di noi, si chiede Francesco. “Diventiamo schiavi” se ci lasciamo imprigionare dalla “ricerca del piacere, del potere, del denaro o del successo”. Per essere liberi come Gesù, quindi, dobbiamo liberarci dai miti del “denaro, del potere e del successo” e lasciare che l’amore gratuito di Dio ci riempia e apra il nostro cuore. Cresciamo nella libertà lasciando traboccare questo amore e restituendolo agli altri, “senza calcoli e senza condizioni”, ovunque, nelle nostre case, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità.
In questo modo, il Santo Padre ci invita a non sacrificare la nostra serenità e pace – e quella degli altri – e a diffondere “un’aria fresca di libertà, sincerità e spontaneità”.
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