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Papa: non si riduce la tossicodipendenza liberalizzando i consumi

 In occasione della celebrazione della Giornata internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, Papa Francesco, nella catechesi di mercoledì 26 giugno, ha affrontato la tragica realtà della tossicodipendenza.

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Redazione (28/06/2024 16:16, Gaudium Press) Nell’udienza generale del mercoledì, Papa Francesco eccezionalmente non ha proseguito con il ciclo di catechesi sullo Spirito Santo, ma si è concentrato su un tema: la lotta alla tossicodipendenza. Ha sottolineato che “avendo conosciuto tante storie tragiche di tossicodipendenti e delle loro famiglie, sono convinto che sia un dovere morale porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose. Questo flagello, che produce violenza e semina sofferenza e morte, richiede un atto di coraggio da parte di tutta la società”.

Francesco ha osservato che la tossicodipendenza “impoverisce la comunità. Diminuisce la forza umana e la fibra morale. Danneggia i valori più cari. Distrugge la volontà di vivere e di contribuire alla creazione di una società migliore”.

Esaminando la situazione dei tossicodipendenti, il Papa ha sottolineato che essi hanno ancora dignità in quanto “persone, figli di Dio”, e “ogni tossicodipendente porta con sé una storia personale diversa, che deve essere ascoltata, compresa, amata e, per quanto possibile, guarita e purificata”.

Responsabilità dei trafficanti

Il Papa ha chiarito che la dipendenza dalla droga non si ridurrà liberalizzando il consumo, come è stato proposto o già attuato in alcuni Paesi, “è una fantasia” ha aggiunto. Denunciando le “intenzioni e le azioni malvagie degli spacciatori e dei trafficanti”, Francesco ha citato le dure parole di Benedetto XVI durante una visita a una comunità terapeutica: “Dico ai trafficanti di droga di pensare al danno che stanno causando a una moltitudine di giovani e adulti di tutti i settori della società: Dio li chiamerà a rispondere di ciò che hanno fatto. La dignità umana non può essere calpestata in questo modo”.

Il pontefice ha condannato le azioni dei trafficanti di droga e ha anche invitato a “pregare per questi criminali che forniscono droga ai giovani”. “Sono criminali, assassini, preghiamo per la loro conversione”.

Prevenzione

Il Santo Padre ha anche sottolineato l’importanza della prevenzione. “Un’ altra via prioritaria per combattere l’abuso e il traffico di droga è la prevenzione, che si fa promuovendo una maggiore giustizia, educando i giovani ai valori che costruiscono la vita personale e comunitaria, sostenendo chi è in difficoltà e dando speranza per il futuro”.

Il Papa ha anche ricordato l’attività della Chiesa in questo campo: “Sono incoraggiato dagli sforzi compiuti da diverse Conferenze episcopali per promuovere una legislazione e politiche corrette di trattamento delle persone dipendenti dall’uso di droghe e di prevenzione per porre fine a questo flagello”.

E infine, Francesco ha lanciato un appello: “anche noi siamo chiamati ad agire, a soffermarci nelle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido di solitudine e di angoscia, a chinarci per rialzarci e ricondurre a una nuova vita chi cade nella schiavitù della droga”.

 

 

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