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Israele progetta una città per ebrei ultraortodossi nel deserto del Negev

 Il governo israeliano ha approvato il progetto di costruire una città destinata esclusivamente agli ebrei israeliani ultraortodossi.

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Foto: Wikimedia/ Eliyahu/ CC BY 2.0

Redazione (03/07/2024 09:19, Gaudium Press) Come riportato dai media israeliani, domenica scorsa il governo ha approvato la costruzione di una città, temporaneamente denominata Tilah, nei pressi della cittadina beduina di Rahat, situata a circa 12 chilometri a nord di Bersheba (Be’er Sheva – la più grande città del deserto del Negev nel sud di Israele), che offrirà 15.000 appartamenti per ospitare circa 80.000 residenti in un’estensione territoriale di quattro chilometri quadrati.

I piani originali per una città mista laico-religiosa erano stati respinti, soddisfacendo l’esigenza di una città per la comunità ultraortodossa in rapida espansione.

Secondo i dati del 2020 forniti dall’Ufficio centrale di statistica, il 30% della popolazione ebraica ultraortodossa di Israele risiede nella parte meridionale del Paese. Secondo le previsioni del Consiglio economico nazionale, la percentuale di ebrei ultraortodossi (Haredim – il termine ebraico per indicare gli ebrei ultraortodossi) rispetto alla popolazione totale dovrebbe quasi raddoppiare, raggiungendo il 24% entro il 2050.

Il Ministero delle Finanze ha sostenuto che la creazione di una nuova città sarebbe molto più costosa dell’espansione delle aree urbane esistenti. Ha inoltre messo in guardia dai possibili impatti sulla disoccupazione e dalla difficoltà di sviluppare adeguate infrastrutture urbane. Da parte loro, i leader della città di Bersebá hanno espresso preoccupazione per la possibilità che le nuove città attraggano residenti con un maggiore potere d’acquisto, indebolendo così le città già esistenti. I gruppi ambientalisti hanno sostenuto che il progetto causerebbe danni inutili alle aree naturali.

Nonostante le obiezioni, il governo ha scelto di approvare i piani per la città, tralasciando altre alternative, come l’espansione dei quartieri occidentali di Kiryat Gat o la città di Kasif, prevista vicino ad Arad, nel Negev orientale.

La costruzione di Kasif non è andata avanti dopo la sua approvazione, soprattutto a causa della mancanza di interesse da parte degli ultraortodossi a vivere in un luogo così remoto. Il governo ha assicurato che Tilah è un’opzione più praticabile rispetto a Kasif, poiché si trova vicino a centri abitati come Bersheba e garantirà quindi un migliore accesso ai trasporti pubblici e al lavoro.

 

 

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