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Sacerdote venezuelano alla Vergine di Coromoto: ” Madre mia confidiamo in Te, aiutaci”

 “Cosa direbbe la Madonna, Maria Santissima, al suo popolo, alla sua nazione?”, si chiede padre Morazzani

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Redazione (02/08/2024 12:20, Gaudium Press) Santiago Morazzani Arráiz, dottore in teologia, sacerdote degli Araldi del Vangelo, in occasione della festa di Nostra Signora di Coromoto, ha inviato un messaggio al popolo venezuelano, che è anche il suo popolo, perché, pur vivendo all’estero fin da giovanissimo, ha sempre dimostrato un affetto speciale per la sua terra d’origine. Le sue parole assumono una particolare rilevanza nell’attuale situazione del Venezuela.

“Cosa direbbe la Madonna, Maria Santissima, al suo popolo, alla sua nazione?”, si chiede il sacerdote.

“L’Inno di Nostra Signora di Coromoto dice: Ave, Gioia del Cielo, di una Patria sovrana, / che ti benedice e ti acclama / con le sue gloriose leggende”.

“Nostra Signora direbbe al popolo venezuelano, prima di tutto, una parola e questa parola è Fiducia. Quando bisogna avere fiducia? Quando una situazione potrebbe portarci allo sconforto, alla sfiducia o alla disperazione”, dice il sacerdote venezuelano.

“È in quei momenti che la Madonna ci tende le braccia come fece con l’indio Coromoto. Ci sorride nello stesso modo, anzi, direi con maggiore tenerezza, perché la situazione dei venezuelani è, in certi momenti più drammatica di quella dell’indio Coromoto”, dice P. Morazzani.

“Le sue parole risuonano nel cuore come i rintocchi di una campana. Ella aveva detto: ‘Figli miei, abbiate fiducia, tutto ha una soluzione, purché accettiate di entrare nel mio Cuore (…) Vi tendo le braccia e vi dico che tutto ha una soluzione. La soluzione si trova in me, che sono la Madre di ciascuno di voi. Una Madre amorosissima, una Madre che perdona tutti i peccati, tutte le infedeltà, tutti gli abbandoni”.

Quando i fedeli si rivolgono a Lei, “il suo sorriso diventa ancora più materno e ancora più affettuoso, quanto più la situazione di un venezuelano, di una venezuelana, possa essere tragica”.

“Noi venezuelani le diciamo: ‘Madre mia, confidiamo in te, non ci abbandonerai mai, siamo tra le tue braccia; Madre mia, aiutaci…'”.

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