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Colloquio tra il Segretario di Stato Vaticano Parolin e il Presidente dell’Iran per non estendere il conflitto

 Il cardinale Parolin ha espresso preoccupazione per la potenziale escalation in Medio Oriente in un colloquio con il presidente Pezeshkian. 

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Redazione (14/08/2024 16:41, Gaudium Press) Mentre il mondo si prepara alla rappresaglia dell’Iran per l’assassinio di un leader di Hamas che si trovava nella capitale iraniana, il segretario di Stato vaticano ha chiesto al nuovo presidente iraniano di non inasprire il conflitto in Medio Oriente.
Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha parlato telefonicamente con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian il 12 agosto, secondo quanto riferito da Matteo Bruni, direttore della sala stampa vaticana.
Il cardinale, ha detto Bruni, “ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo l’allargamento del gravissimo conflitto in corso e di optare invece per il dialogo, il negoziato e la pace”.
Il cardinale Parolin si è congratulato con Pezeshkian per la sua elezione a luglio, ha detto Bruni, e ha anche discusso con lui “questioni di interesse comune”.
L’agenzia di stampa ufficiale iraniana, IRNA, aveva riportato le parole di Pezeshkian il 4 agosto, secondo cui l’uccisione il 31 luglio del leader di Hamas Ismail Haniyeh, che si trovava a Teheran per l’insediamento di Pezeshkian, è stato un “grande errore” e “non resterà senza risposta”. Si presume che dietro l’ omicidio ci sia Israele.
Papa Francesco, che ha sempre chiesto a Israele e Hamas di concordare un cessate il fuoco, a Hamas di rilasciare gli ostaggi catturati a ottobre e a Israele di permettere l’ingresso di aiuti umanitari a Gaza, ha anche invocato cautela e moderazione dopo la morte di Haniyeh e l’uccisione, riconosciuta da Israele un giorno prima, del comandante di Hezbollah Fouad Shukur in un attacco aereo in un sobborgo di Beirut.

“Seguo con grande preoccupazione quanto sta accadendo in Medio Oriente e spero che il conflitto, già terribilmente sanguinoso e violento, non si estenda ulteriormente”, aveva detto il Papa il 4 agosto.
Tre giorni dopo il Papa ha affermato di voler “ribadire il mio appello a tutte le parti coinvolte affinché il conflitto non si estenda e ci sia un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti, a cominciare da Gaza, dove la situazione umanitaria è terribile e insostenibile”.

  • Raju Hasmukh con file di UCAN News

 

 

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