Il papa all’Angelus: l’Eucaristia sazia la fame del cuore
Nella preghiera dell’Angelus di questa domenica 18 agosto, il Santo Padre ha spiegato ai fedeli come Gesù offre la propria vita come alimento, per permettere una vita in comunione con Dio
Redazione (19/08/2024 09:58, Gaudium Press) Il Santo Padre, meditando sul Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,51-58), si è soffermato sulla frase pronunciata da Gesù: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo”. Gesù si identifica con “il cibo più comune e quotidiano”, ma rimane una domanda, sia tra la folla descritta nel Vangelo che per i fedeli di oggi: “Come può Gesù darci la sua stessa carne da mangiare?”.
Il Santo Padre propone due atteggiamenti da adottare di fronte a questo mistero. In primo luogo, “meravigliarsi, perché le parole ci sorprendono”. Chi non capisce lo stile di Gesù si insospettisce: sembra impossibile, addirittura disumano, mangiare la carne di un uomo e bere il suo sangue. “Al contrario”, ha spiegato il Vescovo di Roma, ‘la carne e il sangue (…) sono l’umanità del Salvatore, la sua stessa vita offerta come cibo per la nostra’.
Una volta compreso questo, subentra la “gratitudine”, perché “riconosciamo Gesù dove si rende presente a noi e con noi”, ha sottolineato Francesco. “Cristo, vero uomo, sa bene che dobbiamo mangiare per vivere. Ma sa anche che questo non basta. Dopo aver moltiplicato il pane terreno (cfr. Gv 6,1-14), prepara un dono ancora più grande: diventa lui stesso il vero cibo e la vera bevanda”, ha proseguito il Santo Padre, ringraziando il Signore Gesù.
L’Eucaristia nutre la speranza
Il “pane celeste” è necessario perché sazia “la fame di speranza, la fame di verità, la fame di salvezza che tutti sentiamo, non nello stomaco, ma nel cuore”. “Gesù si prende cura del bisogno più grande: ci salva nutrendo la nostra vita con la sua, per sempre”, ha sottolineato Francesco.
Tuttavia, “il pane vivo e vero non è qualcosa di magico che risolve tutti i problemi in una volta”, ha avvertito il Vescovo di Roma, ma “dà speranza ai poveri e vince l’arroganza di coloro che si abbuffano a loro spese”.
Il Papa ha concluso ponendo una serie di domande su cui i fedeli dovrebbero riflettere: “Ho fame e sete di salvezza, non solo per me, ma per tutti i miei fratelli e sorelle? Quando ricevo l’Eucaristia, che è il miracolo della misericordia, so meravigliarmi del Corpo del Signore, morto e risorto per noi?”.
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