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Donna turca racconta della sua conversione dall’Islam

 “Dio offre a tutti noi un tesoro. Dobbiamo solo accettarlo”, dice Belkız.

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Redazione (22/08/2024 16:09, Gaudium Press) Belkiz era nata 61 anni fa in una famiglia musulmana in Turchia, la prima figlia dopo due maschi. Da bambina andava in moschea e leggeva il Corano in arabo, ma dice che non lo capiva. Dopo aver letto libri di filosofia materialista in gioventù, divenne atea all’età di 15 anni.

Belkız (il cui cognome non è stato reso noto per motivi di privacy) ha raccontato ad ACI Mena, partner della CNA per le notizie in arabo, che dopo la laurea divenne insegnante di letteratura e anche grande lettrice di libri. A 28 anni lesse il libro di Turan Dursun “Questa è la religione”. Dursun, ex musulmano sciita e studioso diventato ateo, fu ucciso per ciò che aveva scritto sull’Islam e sulla religione. Il suo libro criticava i libri religiosi e soprattutto il Corano.

Belkız non riusciva a credere a ciò che leggeva, così comprò un Corano turco e lo lesse. Poi fu la volta della Bibbia: ne comprò una alla Fiera del Libro di Smirne, in seguito fu invitata a vedere un film, in una chiesa protestante, sulla vita di Gesù, basato sul Vangelo di San Luca.

La visione del film cambiò completamente il suo modo di pensare a Dio. La storia biblica che la commosse maggiormente fu la preghiera del pubblicano e del fariseo nel tempio. Qui vide il proprio peccato. Si sentiva infatti come il fariseo e sperimentò la sua prima vergogna davanti a Dio. “Ama i tuoi nemici” divenne la sua guida. Alla fine del film, Belkız pregò con tutto il cuore: “Signore, ti prego, entra nella mia vita, lascio la mia vita nelle tue mani, fai di me ciò che vuoi!”.

Da allora, ogni domenica prese ad andare nella chiesa protestante, leggeva regolarmente la Bibbia e partecipava sempre alle riunioni di preghiera. Si battezzò e visse felicemente in un rapporto vivo con Dio.

Poi una domenica, durante un servizio religioso nel 2005, un giovane che stava prendendo il pane e il vino alla tavola del Signore, prese il pane, mise la crosta in bocca e strinse l’interno del pane nel palmo della mano. Quando Belkız lo vide si sentì a disagio perché le sembrò che il corpo del Signore fosse stato ferito. Ne parlò con un amico protestante. Lui le disse che non c’era problema perché “non è davvero il corpo del Signore, lo facciamo in memoria; solo i cattolici credono davvero che sia il corpo di Cristo”.

Da quel momento cercò la Chiesa cattolica e da allora è sempre stata cattolica.

Dopo aver seguito le lezioni di catechismo, il 25 aprile 2011 è stata cresimata come cattolica e ha cambiato la religione sul suo certificato di nascita da musulmana a cristiana.

“Non ho scelto io Dio, è lui che ha scelto me”, ha detto Belkız. “Ciò che mi colpisce di più del cristianesimo è l’amore infinito del Signore Gesù per noi. Ho trovato il mio migliore amico e il mio amante più bello”.

Quando le è stato chiesto se avesse paura di essere perseguitata come cristiana, ha sorriso: “Quando Gesù fu tradito, il suo discepolo Pietro lo rinnegò tre volte. Perché aveva paura. Ma lo stesso Pietro, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, diffuse il Vangelo da Gerusalemme all’Italia e quando stava per essere crocifisso, disse: ‘Non sono degno di morire [come te], Signore’ e fu crocifisso [a testa in giù]”.

Belkız ha anche detto che ciò che ha acquisito nel suo cammino di fede è proprio nella Bibbia: “Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, dolcezza e autocontrollo” (Gal 5,22-23).

“Dio offre a tutti noi un tesoro. Tutto ciò che dobbiamo fare è accettarlo”, ha detto Belkız. “E la prova del suo amore per noi è che, mentre eravamo peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8).

Con informazioni della CNA.

 

 

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