Il Corpo incorrotto di Santa Teresa a cinque secoli dalla morte
È stata aperta la tomba del Dottore della Chiesa, nel mezzo del processo di riconoscimento canonico delle sue spoglie.
Foto: Ordine del Carmelo
Redazione (29/08/2024 17:41, Gaudium Press) A quasi cinque secoli dalla sua morte, avvenuta il 4 ottobre 1582, il corpo di Santa Teresa d’Avila si mantiene incorrotto. Lo ha confermato la riapertura della tomba del Dottore della Chiesa, avvenuta il 27 agosto scorso.
“Oggi la tomba di Santa Teresa è stata aperta e abbiamo constatato che è nelle stesse condizioni dell’ultima apertura nel 1914”, ha detto il Postulatore Generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi, padre Marco Chiesa, del monastero carmelitano di Alba de Tormes, dove sono custodite le spoglie della santa.
Al momento della riapertura della tomba e dell’osservazione delle spoglie “la comunità delle Madri Carmelitane Scalze insieme al Postulatore Generale dell’Ordine, ai membri del tribunale ecclesiastico e a un piccolo gruppo di religiosi hanno traslato con austerità e solennità i reliquiari nel luogo preparato per lo studio. Lo abbiamo fatto cantando il Te Deum con il cuore pieno di emozione”, dice p. Miguel Ángel González, priore carmelitano di Alba de Tormes.
La riapertura della tomba avviene nel contesto del riconoscimento canonico dei resti di Santa Teresa, richiesto dal vescovo di Salamanca al Vaticano il 1° luglio. Il processo di studio del corpo, del cuore, di un braccio e di una mano, quest’ultima conservata nella città spagnola di Ronda e portata ad Alba de Tormes per le ricerche, è in corso da ieri e si concluderà il 31 agosto.
Per arrivare al corpo di Santa Teresa, è stata prima rimossa la lastra di marmo della tomba. Poi, in una stanza allestita per gli studi e con la sola presenza dell’équipe scientifica e dei membri del tribunale ecclesiastico, è stata aperta la tomba d’argento. Due orafi hanno contribuito all’apertura della tomba.
Inoltre, secondo la diocesi di Avila, per aprire la tomba sono state utilizzate 10 chiavi:
“Le tre che si conservano ad Alba de Tormes, le tre prestate dal Duca di Alba e le tre conservate a Roma dal Padre Generale [Carmelitano Scalzo], oltre alla chiave del re. Tre di queste chiavi servono per aprire la grata esterna, tre per aprire il sepolcro di marmo e le altre quattro per aprire l’urna d’argento.
I primi risultati dell’analisi
Padre Chiesa ha notato sul corpo della santa “la presenza di spine calcaree che rendono quasi impossibile il cammino. Ma lei camminava. Arrivò ad Alba de Tormes e poi lì incontrò la morte, ma il suo desiderio era quello di andare avanti, nonostante i suoi problemi fisici”.
Il postulatore generale dei Carmelitani Scalzi afferma che le immagini conservate del riconoscimento del 1914 sono in bianco e nero, quindi “è difficile fare un confronto”, anche se “le parti scoperte, che sono il viso e il piede, sono le stesse del 1914”. “Non c’è colore, non c’è colore della pelle, perché la pelle è mummificata, ma si vede, soprattutto la parte centrale del viso. Si vede bene. I medici esperti possono vedere il volto di Teresa quasi chiaramente”, ha detto.
Prima della chiusura definitiva, verrà riservato un periodo di tempo adeguato per la venerazione delle reliquie di Santa Teresa.
L’incorruzione del corpo di Santa Teresa, che ora è stata confermata, era già stata osservata nell’apertura della tomba nel 1914, che a sua volta ha avallato quanto trovato nell’apertura del 1750.
Con informazioni di Aciprensa.
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