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San Zaccaria, profeta

 Il 6 settembre la Chiesa celebra la memoria di San Zaccaria, profeta che fece numerose profezie sul Messia, tra cui quella della Domenica delle Palme: “Rallegrati, figlia di Sion, (…) ecco che viene a te il tuo re, giusto e vittorioso; è semplice e cavalca un asino” (Zacc. 9,9).

La vision de Zacarias Pierre Subleyras Museo de los Agustinos Toulouse mjvf

Visione di San Zaccaria, di Pierre Subleyras – Museo degli Agostiniani, Tolosa . Foto: Riproduzione

Redazione (06/09/2024 15:07, Gaudium Press) Nella Storia Sacra e nella Storia della Chiesa ci sono diversi santi chiamati Zaccaria. C’è Zaccaria, padre di San Giovanni Battista, un sacerdote che divenne muto dopo la visita di un angelo, il papa San Zaccaria, che governò la Chiesa dal 741 al 752, e anche  Zaccaria celebrato oggi, che fu il penultimo dei profeti minori.

Zaccaria apparteneva alla tribù di Levi e “consacrò con energia la sua influenza di sacerdote e profeta per ricostruire la teocrazia dalle sue rovine”. Esdra (6,14) elogia lo zelo che dimostrò, insieme ad Aggeo, nella ricostruzione del Tempio.

Questo Santo iniziò a profetare intorno al 520 a.C., lo stesso anno in cui Aggeo iniziava le sue profezie. Si ritiene che il periodo in cui profetizzò fosse durato solo due anni (520-518).

Aggeo incoraggiava il popolo a restaurare il tempio; Zaccaria “partendo dallo stato di angoscia in cui si trovava Gerusalemme… incoraggia, conforta, esorta, mostrando il futuro luminoso che si prospetta per Israele e le abbondanti benedizioni che saranno associate alla restaurazione del santuario del Signore” (Filion).

Il Profeta ebbe otto visioni. In una di esse, contemplò un Angelo che ordinava di togliere le vesti sporche del Sommo Sacerdote Giosuè e di sostituirle con vesti pulite e di prestigio (cfr. Zac 3,4-5). Tutto questo ha un suo significato. “Il sacerdozio aveva contribuito molto alla perdita di Giuda. Ora [Zaccaria] ci mostra il pontefice con ornamenti candidi, segno della purezza del sacerdozio stesso”. ”

Tra le altre profezie, egli predice che Nostro Signore Gesù Cristo:

– sarebbe entrato trionfalmente a Gerusalemme “cavalcando […] un’asina, un puledro d’asino” (Zac 9,9).

– Sarebbe stato tradito da uno dei suoi e venduto per trenta pezzi d’argento (cfr. Zac 11,12); trafitto da una lancia (cfr. Zac 12,10).

Tra le vigorose accuse contro gli scribi e i farisei – menzionate da San Matteo, capitolo 23: i sette “guai” -, Nostro Signore cita Zaccaria, “che avete ucciso tra il Santuario e l’altare” (Mt 23,35)[1].

 

[1] Cfr. MARTOS, Paulo Francisco. Nozioni di storia sacra.

 

 

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