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E il nome della Vergine fu Maria

Che il suo nome non si discosti mai dalle vostre labbra, non esca mai dal vostro cuore; e per ottenere l’aiuto della sua intercessione, non trascurate gli esempi della sua vita. Seguendola non vi smarrirete, pregandola non dispererete, pensando a Lei eviterete ogni errore.

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Redazione (13/09/2024 17:22, Gaudium Press) Quel grande santo, Sant’Antonio Maria Claret, era solito dire che “l’Eterno Padre l’ha scelta come sua Figlia prediletta, l’Eterno Figlio l’ha presa come sua Madre e lo Spirito Santo come suo Sposa; tutta la Santissima Trinità l’ha incoronata Regina e Imperatrice del cielo e della terra e l’ha costituita dispensatrice di tutte le grazie”.

Il nome di questa eletta del Cielo è Maria. Il suo nome è come un balsamo per ogni persona malata o bisognosa. Non si potrà mai pronunciare il suo nome senza essere protetti, per quanto criminale possa essere il peccatore.

Basta pronunciare il suo nome, Maria, che gli inferni tremano”, diceva San Bonaventura, ‘e tutti i demoni fuggono’. “Hanno così paura che, al solo suono del suo grande Nome, fuggono da chi lo pronuncia, come se fosse un fuoco ardente”, scriveva Tommaso Kempis.

Sebbene la prima festa del Dolce Nome di Maria sia nata in Oriente nel V secolo, la Spagna fu la prima a ottenere dalla Santa Sede, nel 1513, l’autorizzazione a celebrare la festa il 12 settembre di ogni anno. Già nel 1683, Papa Innocenzo XI decretò che tutta la Chiesa celebrasse solennemente la festa del Santissimo Nome di Maria.

Il nome, per gli antichi, era sempre legato alla missione o al carattere speciale del bambino che doveva nascere. Bellissime sono le rivelazioni che ebbe la suora spagnola Suor Maria de Jesus de Agreda (1602-1665), che troviamo nel suo libro Mistica Città di Dio. Questa veggente racconta la scena in cui la Santissima Trinità definisce il nome di Maria. Racconta che gli angeli udirono la voce dell’Eterno Padre che annunciava: “Maria sarà chiamata la nostra eletta, e questo nome sarà meraviglioso e magnifico”. Coloro che la invocheranno con devoto affetto riceveranno copiose grazie; coloro che la stimano e la pronunciano con riverenza saranno consolati e vivificati; e tutti troveranno in lei un rimedio alle loro infermità, tesori di cui arricchirsi, luce per condurli alla vita eterna”.

Nostro Signore, in cima alla Croce, ha manifestato il suo amore per noi indicandola come nostra Madre quando ha detto: “Donna, ecco tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre” (Gv 19,26-27).

In più di duemila anni di esistenza della Santa Chiesa cattolica, come ci ricorda la preghiera Memorare, “non si è mai sentito dire che qualcuno di coloro che si sono rivolti alla Sua protezione, implorando la Sua assistenza e reclamando il Suo aiuto, sia stato abbandonato”, perché Maria ha sempre ascoltato con le orecchie di una Madre, con le orecchie della bontà.

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Vergine Bambina di Zurbarán, all’Ermitage – Foto: Wikipedia

Quanti sono stati coloro che, di fronte ai pericoli della vita quotidiana, e soprattutto di fronte ai pericoli morali, sono stati protetti pronunciando il Nome – così bello e pieno di grazia – di Maria.

È importante, di fronte a tanto stupore, ricordare Papa Benedetto XVI che il 28 maggio 2011 ha detto: “È sempre stato chiaro che la cattolicità non può esistere senza un atteggiamento mariano, che essere cattolici significa essere mariani, che questo significa amore per la Madre, che nella Madre e attraverso la Madre troviamo il Signore”.

Lascio qui, cari lettori, la più bella supplica che io abbia mai conosciuto a Maria Santissima, scritta da San Bernardo, intitolata “Guarda la stella, invoca Maria”:

O tu, chiunque tu sia, che ti senti lontano da una terra ferma,
travolto dalle onde di questo mondo, in mezzo a tempeste e burrasche, se non vuoi capovolgerti, non distogliere lo sguardo dalla luce di questa stella.

Se si alza il vento delle tentazioni, se la pietra d’inciampo delle tribolazioni ti ostacola, guarda la stella, invoca Maria.

Se sei dominato dalle agitazioni dell’orgoglio, dell’ambizione, della maldicenza, dell’invidia, guarda la stella, invoca Maria.

Se l’ira, l’avidità, i desideri impuri scuotono il fragile vaso della tua anima, alza gli occhi verso Maria.

Se il ricordo dell’enormità dei tuoi crimini ti turba,
confuso dalla torpidezza della tua coscienza, terrorizzato dalla paura del Giudizio, cominci a lasciarti travolgere dal turbine della tristezza,
a precipitare nell’abisso della disperazione, pensa a Maria.

Se si alzano le tempeste delle tue passioni, guarda alla Stella, invoca Maria.

Se la sensualità dei sensi vuole affondare la barca del tuo spirito,
alza gli occhi della fede, guarda la Stella, invoca Maria.

Se il ricordo dei tuoi molti peccati vuole gettarti nell’abisso della disperazione, getta uno sguardo alla Stella nel cielo e prega la Madre di Dio.
Seguendola, non ti perderai per strada. Invocandola, non dispererai.
E guidato da Lei raggiungerai il Porto Celeste.

Che il suo nome non si allontani mai dalle tue labbra, né dal tuo cuore;
E per ottenere l’aiuto della sua intercessione, non trascurare gli esempi della Sua vita. Seguendola, non ti smarrirai; pregandola, non dispererai,
pensando a Lei, eviterai ogni errore.

Se Lei ti sostiene, non cadrai; se ti protegge, non avrai nulla da temere;
se ti guida, non ti stancherai; se ti è favorevole, arriverai alla fine.
E così verificherai, con la tua stessa esperienza, quanto sia giusto ciò che è stato detto: “E il nome della Vergine era Maria”.

Di fronte a una così bella invocazione, ricordo la raccomandazione del grande leader cattolico brasiliano del secolo scorso, Plinio Corrêa de Oliveira, a un gruppo di giovani al termine di una delle sue numerose conferenze: “Non smettete mai, mai, mai di pregare la Madonna. Nell’ora del pericolo, chiedetele aiuto. Se cadete nel pericolo, chiedetele di aiutarvi a rialzarvi. Pregatela, unitevi a Lei, siate suoi, il più possibile. Lei avrà compassione e vi rialzerà. Ave Maria!

Di P. Fernando Gioia, EP

www.reflexionando.org

(Pubblicato originariamente su La Prensa Gráfica di El Salvador, 10 settembre 2023).

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