Notre-Dame: la Chiesa respinge l’ipotesi di far pagare l’ingresso alla cattedrale
Il ministro della Cultura francese, Rachida Dati, ha proposto di far pagare l’ingresso per visitare la Cattedrale di Notre Dame come mezzo per finanziare la manutenzione delle chiese in Francia.
Foto: Paris_all_about/ X
Redazione (28/10/2024 15:37, Gaudium Press) A poche settimane dalla riapertura di Notre-Dame de Paris, il ministro della Cultura, Rachida Dati, ha proposto, il 23 ottobre, l’applicazione di un biglietto d’ingresso per i turisti, come parte di un piano globale per preservare il patrimonio religioso e “restaurare tutte le chiese della Francia”. Secondo lei, un biglietto di 5 euro a persona genererebbe un reddito annuo di 75 milioni di euro. Tuttavia, questa proposta, che distingue tra turisti e fedeli, è stata rapidamente respinta dalla Chiesa cattolica.
In un comunicato, la Chiesa afferma che la Cattedrale di Parigi non può diventare uno spazio a pagamento: deve rimanere aperta e accessibile gratuitamente a tutti.
Una chiesa non è un museo, ma un luogo sacro.
In un recente comunicato stampa, l’arcidiocesi di Parigi afferma che “il libero accesso alle cattedrali e alle chiese è giustificato sia dalle disposizioni della legge del 1905 che separa Chiesa e Stato, sia dalla missione fondamentale delle chiese: accogliere incondizionatamente, e quindi necessariamente gratuitamente, tutti gli uomini e le donne, indipendentemente dalla loro religione o dalle loro convinzioni, dalle loro opinioni e dai loro mezzi finanziari”. Fissare un prezzo per l’accesso all’interno dell’edificio potrebbe “inevitabilmente indurre le persone a rinunciare a visitare una cattedrale che, per sua stessa natura, è aperta a tutti”.
“Inoltre, a Notre-Dame, non si è mai fatta distinzione tra pellegrini e visitatori: le funzioni si svolgono durante le visite e le visite continuano durante le funzioni. Come avviene nel resto d’Europa, stabilire condizioni di accesso diverse per pellegrini e visitatori significherebbe una separazione fisica che li priverebbe della comunione tra loro, che è l’essenza stessa del luogo, e impedirebbe loro di vivere il monumento nel suo insieme e la sua infinita bellezza”.
Mons. Dominique Rey, vescovo di Fréjus-Toulon, ha sottolineato che “la cattedrale di Notre-Dame de Paris, come tutte le chiese, rimane innanzitutto la casa di Dio, un santuario aperto a tutti, credenti e non credenti”, e che le chiese sono “rifugi spirituali” accessibili a tutti, senza distinzioni. Ha aggiunto che gli edifici sacri devono essere gratuiti come simbolo dell’universalità della Chiesa: “La casa di Dio, per sua natura, deve rimanere accessibile a tutti senza barriere, come riflesso della generosità di Dio”. Ha anche sottolineato che “una chiesa non può diventare un museo”, e deve mantenere la sua vocazione spirituale e non ridursi a un’attrazione turistica.
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