“Non pregate come i pappagalli”, consiglia Papa Francesco
Durante l’Udienza Generale, il Santo Padre ha spiegato ai fedeli che la preghiera è libera e potente, e che dobbiamo pregare con il cuore e non con le labbra.
Redazione (07/11/2024 15:21, Gaudium Press) Mercoledì mattina, 6 novembre, durante l’Udienza Generale, Papa Francesco ha proseguito con il ciclo di catechesi sullo Spirito Santo, sottolineando l’aspetto santificante dello Spirito attraverso la preghiera.
Dobbiamo sempre pregare con libertà
Come afferma il Santo Padre, lo Spirito Santo è sia il soggetto che l’oggetto della preghiera cristiana, a indicare che è Colui che prega in noi e Colui che viene ricevuto attraverso la preghiera. “Noi preghiamo per ricevere lo Spirito Santo e riceviamo lo Spirito Santo per poter pregare veramente, cioè come figli di Dio, non come schiavi. Dobbiamo sempre pregare con libertà”, ha detto.
Il Pontefice ha anche parlato dell’importanza di pregare per ricevere lo Spirito Santo, ricordando la promessa fatta da Gesù: “Se voi, che siete cattivi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre che è nei cieli darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono” (Lc 11,13). Francesco ha sottolineato che “questo deve darci il coraggio di andare avanti”.
Lo Spirito Santo è colui che ci insegna la vera preghiera
Ha poi spiegato che lo Spirito Santo è colui che ci insegna la vera preghiera, come ha insegnato l’apostolo Paolo: “Così anche lo Spirito ci viene in aiuto nella nostra debolezza, perché non sappiamo per che cosa dobbiamo pregare; è lo Spirito stesso che intercede per noi con gemiti ineffabili” (Rm 8,26-27).
Anche se spesso chiediamo cose sbagliate nel modo sbagliato, a causa della nostra debolezza, lo Spirito corregge le nostre intenzioni e ci fa chiedere secondo la volontà di Dio. “La preghiera cristiana non è l’uomo che parla a Dio da un capo all’altro del telefono, no, è Dio che prega in noi! Noi preghiamo Dio attraverso Dio”, ha detto.
Dio è più grande del nostro peccato e ci perdona sempre
Parlando della misericordia, Francesco ha sottolineato che “Dio è più grande del nostro peccato” e che se abbiamo paura di essere rimproverati da Dio per qualcosa che abbiamo fatto, dobbiamo metterci in preghiera e invocare lo Spirito Santo, che ci insegnerà a chiedere perdono. “Dio non conosce molto la grammatica e quando chiediamo perdono non ci lascia finire la parola ‘perdono’. Lui ci perdona per primo, ci perdona sempre, è sempre al nostro fianco per perdonarci, anche prima che finiamo la parola”, ha assicurato.
Papa Francesco ha anche spiegato che lo Spirito Santo ci insegna anche a intercedere per i nostri fratelli e sorelle. Citando Sant’Ambrogio, ha detto che quando ognuno di noi prega per tutti, accade che tutti preghiamo l’uno per l’altro, e la preghiera si moltiplica. Ma ha avvertito: “Per favore, non pregate come pappagalli! Non dite ‘Bla, bla, bla…’ No. Dite ‘Signore’, ma ditelo con il cuore. ‘Aiutami, Signore’, ‘Ti amo, Signore’. Pregate con il cuore e non con le labbra, non fate come i pappagalli. (EPC)
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