Angelus: combattere l’ipocrisia e fare del bene senza mettersi in mostra
Prima di recitare l’Angelus in Piazza San Pietro, il Papa ieri ha esortato i fedeli a combattere la tentazione dell’ipocrisia che risiede in tutti e a fare il bene con discrezione. Secondo Francesco, lo spirito di responsabilità implica umiltà e generosità, senza orgoglio
Foto: Notizie dal Vaticano
Redazione (11/11/2024 15:47, Gaudium Press) Il Vangelo della 32ª domenica del Tempo Ordinario, nel quale Gesù denuncia l’ipocrisia di alcuni scribi, ha portato Papa Francesco a riflettere sul giusto tipo di autorità, vicina agli umili e lontana dai corrotti. “Alcuni, per il prestigio e il potere di cui godevano, guardavano gli altri dall’alto in basso, si davano delle arie e, nascondendosi dietro una facciata di falso perbenismo e legalismo, si arrogavano privilegi e addirittura rubavano ai più deboli, come le vedove”, ha spiegato Francesco, lamentando di aver trasformato il loro ruolo, tenuto in alta considerazione nella società, ‘in uno strumento di arroganza e manipolazione’.
“La preghiera rischiava di non essere più, per loro, un momento di incontro con il Signore, ma un’occasione per ostentare una rispettabilità e una falsa pietà, per attirare l’attenzione della gente e ottenere approvazione”.
Invitando le persone a stare alla larga, a essere prudenti e a non imitare queste persone, il Papa ha evidenziato il comportamento dei “corrotti”, “che alimentano un sistema sociale e religioso in cui era normale approfittare degli altri, soprattutto dei più svantaggiati, commettendo ingiustizie e garantendosi l’impunità”.
A differenza di queste persone, Gesù, attraverso le sue parole e il suo esempio, insegna cose molto diverse sull’autorità. “Ne parla in termini di altruismo e di servizio umile, di tenerezza materna e paterna verso le persone, soprattutto quelle bisognose”, ha sottolineato il Pontefice, invitando chi occupa posizioni di autorità “a guardare gli altri dalla loro posizione di potere, non per umiliarli, ma per rialzarli, per dare loro speranza e aiuto”.
Come ogni domenica, il Papa ha concluso con alcune domande per un esame di coscienza: “Come mi comporto nei miei ambiti di responsabilità? Agisco con umiltà o sono orgoglioso della mia posizione? Sono generoso e rispettoso con le persone o le tratto con durezza e autorità? E con i miei fratelli e sorelle più deboli, sono vicino a loro, so come chinarmi per aiutarli ad alzarsi?”.
lascia il tuo commento