Le passate dichiarazioni di un predicatore papale sulla moralità sessuale sollevano polemiche
Le passate dichiarazioni del cappuccino Pasolini sono in aperta contraddizione con il Catechismo
Redazione (16/11/2024 11:50, Gaudium Press) Diversi media stanno evidenziando che le affermazioni fatte in passato dal nuovo predicatore della Casa Pontificia, il cappuccino Roberto Pasolini, sono in aperto contrasto con l’insegnamento tradizionale della Chiesa sulla morale sessuale.
Ad esempio, il sacerdote aveva affermato che non esiste un giudizio biblico “sulla condizione o sull’orientamento omosessuale… su persone che stanno vivendo qualcosa a livello emotivo, psicologico, da cui non possono e non vogliono prendere le distanze”, cosa palesemente contraria a quanto affermato dalla tradizione cattolica e dal catechismo proclamato da San Giovanni Paolo II attraverso la Lettera Apostolica Laetamur Magnopere, che, pur predicando il dovuto rispetto per le persone omosessuali, afferma che l’orientamento omosessuale è oggettivamente disordinato (cfr. CIC cn. 2358). CCC cn. 2358).
Per il cappuccino il concetto di “orientamento” non esisteva “nella cultura di quell’epoca biblica”.
Il cappuccino, in un’interpretazione comune a certi teorici di stampo militante, ma senza alcun fondamento nella tradizione, ha ripreso una pessima esegesi biblica:
Padre Pasolini aveva detto in una dichiarazione che spesso l’amicizia tra Gionata e il re Davide è stata descritta “come una storia d’amore omosessuale”, ma aveva aggiunto che dire che i due avevano una “relazione omosessuale è esagerare il testo”.
Tuttavia, il cappuccino incoraggiava i cattolici a “immaginare” e “pensare” che Gionata e Davide fossero omosessuali attivi, poiché “sicuramente c’erano a quel tempo storie di amore omosessuale, questo è evidente, quindi nulla ci vieta di poterlo pensare, di poterlo immaginare”.
Il nuovo predicatore della Casa Pontificia sembra avere una sorta di ossessione nell’interpretare alcuni passi biblici in questa luce. Pasolini aveva anche ricordato il centurione che si era rivolto a Gesù per il suo servo malato e di cui Cristo aveva lodato la fede. Il frate si chiedeva perché il centurione fosse così devoto a un semplice servo, ipotizzando che forse “come dicono alcuni, forse c’era una relazione tra i due”. Questa ipotesi, se verificata, porterebbe alla conclusione che Gesù elogiò il centurione in quanto omosessuale attivo.
Questo tipo di scenario immaginato dal cappuccino significherebbe “che dobbiamo rivedere tutte le opinioni che abbiamo”, “o meglio dobbiamo assicurarci che Gesù non avesse davvero così remore a parlare bene delle persone, riprendendo la benedizione (Fiducia Supplicans) che il Papa ha stilato recentemente e che ha suscitato un vespaio”.
Il sacerdote ha voluto precisare dicendo, in riferimento al passo del Centurione, che “parlare bene di qualcuno non significa approvare tutta la sua vita: chi di noi ha una vita perfetta o ordinata al cento per cento?”.
Con informazioni tratte da LifeSite
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