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Santa Caterina d’Alessandria: “delicata senza debolezza, forte senza brutalità”

 Il 25 novembre si celebra la martire Santa Caterina d’Alessandria, una giovane donna docile a Dio e inflessibile verso il male

Santa Catarina de Alexandrina

Redazione (25/11/2024 15:18, Gaudium Press) Caterina [1] nacque ad Alessandria, la principale città dell’Egitto, alla fine del III secolo.

Di famiglia nobile, anzi di stirpe reale – poiché discendeva direttamente dai signori del Paese – vedeva il futuro sorridere davanti a sé. Fin da piccola fu affidata dal padre ai due più grandi saggi d’Egitto, sotto la cui tutela dimostrò di possedere un’intelligenza fuori dal comune, al punto che, all’età di tredici anni, padroneggiava già sette arti libere: eloquenza, poesia, musica, scultura, arti plastiche, architettura e coreografia…

Questa ragazza dalle indubbie capacità intellettuali sarà chiamata da Dio ad affrontare uno dei più potenti uomini del suo tempo, l’imperatore romano Massimino Daia, dimostrando al mondo che è attraverso le anime semplici e umili che Dio conquista i potenti.

Un sogno misterioso che cambiò la sua vita

Dopo la morte del padre, il governatore Costo, Caterina si ritirò con la madre Sabinella sulle montagne della Cilicia, dove apprese la religione cristiana grazie al contatto con un sacerdote “gentile e comunicativo” di nome Anania, che la istruì sulle realtà soprannaturali che avvolgono i Santi Vangeli. Afflitta da dubbi, Caterina non si inchinò subito davanti alla Croce del Salvatore.

La madre, impegnata nella conversione della figlia, cercò a tutti i costi un marito che suggellasse il suo abbandono a Cristo. Tuttavia, non riuscì a trovare nessun pretendente all’altezza del compito… Dio l’aveva già riservata per sé.

Un sogno misterioso, tuttavia, cambiò completamente l’atteggiamento di Caterina nei confronti del cristianesimo e pose fine al suo spirito critico, ormai eccessivo. Nel sogno le fu promesso un tesoro che avrebbe potuto acquisire solo se avesse ricevuto il battesimo e avesse accettato la religione del Salvatore. Mossa dalla grazia, fu rapidamente istruita nella vera fede e ricevette il santo battesimo.

Dopo la morte della madre, Caterina cercò rapporti sempre più stretti con i fedeli di Alessandria e trasformò la sua casa in una vera e propria dimora cristiana. Apprese così rapidamente le verità della fede, al punto che all’età di diciotto anni, nelle discussioni pubbliche, poteva facilmente confondere i più grandi filosofi del tempo.

Di fronte ai malvagi: assistita dallo Spirito Santo

In quel periodo, l’imperatore Massimino Daia iniziò una crudele persecuzione dei cristiani. Venuto a conoscenza dell’acuta intelligenza di Santa Caterina, l’imperatore promise un premio ai filosofi che, nel confronto con lei, fossero usciti vincitori dalla discussione.

Riuniti nella piazza pubblica, si presentarono 50 volontari. Appena la videro, scoppiarono a ridere, perché non potevano credere che questa “innocua” fanciulla potesse superare l’intelligenza dei più grandi saggi della città.

Tuttavia, non appena iniziò la discussione, la chiarezza e la saggezza della giovane donna misero a tacere i suoi avversari uno dopo l’altro. Ogni vittoria fu seguita da una fragorosa ovazione da parte della gente che assisteva, e a tal punto fu assistita dallo Spirito Santo che tutti quei filosofi vanagloriosi finirono per convertirsi umilmente al cristianesimo.

Rimanere fedeli

Venuto a conoscenza dell’accaduto, l’imperatore Massimino aumentò il suo accanimento nel tentativo di pervertire la saggia fanciulla. Tuttavia, promesse, minacce, lusinghe e compensi non bastarono a farle cambiare idea.

Vinto dalla giovane donna, l’imperatore la condannò al martirio della ruota, una morte terribile per quei tempi, che mutilava lentamente il malcapitato legato a questo strumento di supplizio.

Prima di essere legata, Santa Caterina si fece un grande segno di croce per raccomandarsi a Colui al quale aveva dedicato la sua vita. Non appena ebbe terminato di segnarsi, la ruota si ruppe e coloro che assistevano alla scena furono felicissimi di vederla liberata da quel crudele e ripugnante supplizio.

L’imperatore, infuriato, la rinchiuse in una prigione per dodici giorni, al termine dei quali la Santa uscì ancora più bella e robusta di quando era entrata.

Vedendo frustrato il suo piano di ucciderla per fame e maltrattamenti, Massimino la fece decapitare, come era consuetudine per i cittadini romani.

Caterina aveva 18 anni. La sua memoria è commemorata liturgicamente il 25 novembre.

Grande patrona per i fedeli

Santa Caterina d’Alessandria, per la sua vita e il suo esempio, è stata onorata in cielo dalla devozione dei fedeli, e oggi è chiamata patrona di artigiani, archivisti, educatori, giovani, giuristi, avvocati, bibliotecari, arrotini, infermieri, filosofi, predicatori, accademici, studenti, scribi, segretari, insegnanti, teologi e giovani scapoli.

L’Università di Parigi e il Balliol College di Oxford sono stati dedicati a lei.

In Brasile, lo Stato di Santa Catarina è consacrato alla saggia e casta martire.

Di Renan Costa

 

[1] Dati bibliografici tratti da: ZIVIANI, Berenice; PETRY, M. Cecilia. Una giovane donna coraggiosa: la vita di Santa Caterina d’Alessandria. San Paolo: Gráfica Serrana, 2001.

 

 

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