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Sofferenza dei cristiani nell’avanzata delle forze ribelli in Siria

 I ribelli hanno preso Aleppo e continuano ad avanzare.

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Redazione (04/12/2024 12:29, Gaudium Press) La situazione in Siria assomiglia più a un intricato puzzle che a una guerra comprensibile.

Dopo più di un sanguinoso episodio in un conflitto che dal 2011 ha fatto più di 300.000 morti, le forze multicolori che volevano il rovesciamento di Bashar Al-Assad sembravano aver rinunciato al loro scopo, o almeno essersi addormentate.

Ma ora si sono ricostituite in un gruppo eterogeneo di fazioni islamiste radicali e moderate e hanno conquistato Aleppo, la più antica città abitata della Terra e un tempo la più grande della Siria.

A guidare questa avanzata in Siria è Hayat Tahrir al-Sham (HTS), un ex affiliato di Al Qaeda, quella che un tempo si chiamava Fronte al-Nusra. Il gruppo ha ufficialmente interrotto i legami con Al Qaeda ed è stato il governatore de facto della città di Idlib. A loro si sono uniti gruppi sostenuti dalla Turchia e altri che in precedenza erano sostenuti dagli Stati Uniti.

Tra i ribelli, quindi, ci sono forze di ogni tipo, tra cui alcune sostenute dalla Turchia e altre dagli Stati Uniti, che ora si trovano ad affrontare un Assad sempre sostenuto dalla Russia e ora apertamente anche da milizie irachene e iraniane.

Ma nel mezzo ci sono i cristiani.

Sebbene la maggioranza della popolazione sia musulmana, si stima che in Siria vi siano 2,5 milioni di cristiani, per lo più ortodossi, con circa 300.000 cattolici.

“La situazione è molto tesa. Ci sono pesanti combattimenti, molti morti e feriti. Gli ospedali sono sovraffollati e la paura è diffusa”. Così padre Hugo Alaniz, missionario argentino dell’Istituto del Verbo Incarnato, descrive quanto sta accadendo ad Aleppo, in una intervista ad Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN).

“La gente qui ha grande fiducia nell’intercessione di Dio e nel potere della preghiera. Chiediamo preghiere per questa situazione. Che possa passare presto e non causare ulteriori danni”, implora il missionario.

Le vie di comunicazione più importanti, compresa quella da Aleppo a Damasco, sono interrotte.

Con informazioni di InfoCatólica.

 

 

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