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Lo Spirito Santo, ‘alter ego’ di Cristo: il Papa ha concluso la catechesi sullo Spirito Santo e la Sposa

All’udienza generale di oggi ha parlato dello Spirito Santo e della speranza.

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Redazione (11/12/2024 20:12, Gaudium Press) Nel corso dell’Udienza Generale di oggi il Papa ha concluso la sua catechesi su “Lo Spirito Santo e la Sposa”, che ha previsto un totale di 17 insegnamenti.

Nella giornata di oggi ha parlato dello Spirito Santo e della speranza.

“Se la Chiesa è una barca, lo Spirito Santo è la vela che la spinge e la fa avanzare nel mare della storia”, ha detto Francesco in questo epilogo.

La speranza non è una parola vuota, né un vago desiderio che le cose vadano meglio: la speranza è una certezza, perché si basa sulla fedeltà di Dio alle sue promesse. Per questo è chiamata virtù teologale: perché è infusa da Dio e ha Dio come garante.

Irradiare e seminare speranza

Nella riflessione di oggi, il Papa ha spiegato che la speranza “è una virtù estremamente attiva”. “Lo Spirito Santo è all’origine del grido dei poveri. È la forza che viene data a coloro che non hanno forza”.

Il cristiano non può accontentarsi di avere solo speranza, ma deve anche irradiare speranza, essere un seminatore di speranza. Questo è il dono più bello che la Chiesa può fare all’umanità intera, soprattutto in un momento in cui tutto sembra andare a rotoli.

L’amore, la forma più efficace di evangelizzazione

Francesco ha ricordato l’invito, dell’apostolo Pietro ai primi cristiani, ad essere “sempre pronti a rispondere a chiunque vi interroghi sulla speranza che è in voi”, “con mitezza e rispetto”. Perché “non è tanto la forza degli argomenti a convincere le persone, ma l’amore che sappiamo metterci dentro”, ha detto il Pontefice, e questa è “la prima e più efficace forma di evangelizzazione. Ed è aperta a tutti”.

Lo Spirito rende Cristo operativo e presente nella Chiesa

Soffermandosi sul tema delle diciassette catechesi dedicate allo Spirito Santo e alla Chiesa, il Papa ha fatto riferimento all’invocazione – “Vieni!” – rivolta dallo Spirito e dalla Sposa a Cristo risorto in uno degli ultimi versetti della Bibbia, nell’Apocalisse, e che tra i primi cristiani era il grido “Maràna tha!”,Vieni Signore!”. “Questo grido, e l’attesa che esprime, non si sono mai spenti nella Chiesa”, ha sottolineato Francesco, precisando che oltre “ all’attesa della venuta finale di Cristo” c’è anche “l’attesa della sua continua venuta nella situazione attuale e pellegrina della Chiesa”. Ma “Vieni” è anche l’invocazione che la Chiesa rivolge allo Spirito, ad esempio in molti inni e preghiere. Da qui la sintesi del Pontefice.

Dopo la Risurrezione, lo Spirito Santo è il vero “alter ego” di Cristo, Colui che ne prende il posto, che lo rende presente e attivo nella Chiesa. È Lui che “annuncia le cose future” e ce le fa desiderare e sperare. Ecco perché Cristo e lo Spirito sono inseparabili, anche nell’economia della salvezza.

Con informazioni tratte da Vatican News

 

 

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