All’Angelus del giorno di Santo Stefano, il Papa ha chiesto se i fedeli conoscono i martiri di oggi
Questa mattina il Papa ha aperto la Seconda Porta Giubilare, nel carcere di Rebibbia.
Foto: Screenshot Youtube Media vaticani
Redazione (26/12/2024 17:26, Gaudium Press) Oggi, giorno di Santo Stefano Martire, il Papa ha recitato l’Angelus con i fedeli riuniti in Piazza San Pietro, e ha condotto la sua meditazione sui cristiani che oggi sono perseguitati e martirizzati per la loro fede. Con questi nuovi martiri ha sottolineato il suo desiderio di far conoscere a tutti il dono della salvezza che Cristo ha portato al mondo.
Questa mattina il Papa ha aperto anche la seconda Porta Santa del Giubileo ordinario del 2025, già iniziato quando Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro la notte di Natale di quest’anno. Oggi il Pontefice si è recato nel carcere di Rebibbia, uno dei centri penitenziari più grandi d’Italia, dove nella cappella del Padre Nostro è stata allestita una Porta Santa che ha permesso a tutta la comunità del centro penitenziario di attraversarla, rendendo visibile il segno della misericordia e del perdono proprio di un periodo giubilare.
All’Angelus di oggi, Francesco ha ricordato che Santo Stefano, morente, pregò per i suoi assassini: “Infatti, anche se a prima vista Stefano sembra subire la violenza in modo impotente, in realtà, da uomo veramente libero, continua ad amare anche i suoi assassini e offre la sua vita per loro, come Gesù sulla croce, perché si pentano e, perdonati, ricevano la vita eterna”. In questo modo, Santo Stefano riflette il volto di Dio che vuole che tutti si salvino, che vuole che tutti coloro che si sono smarriti tornino a lui nel pentimento.
“Purtroppo oggi, in varie parti del mondo, ci sono molti uomini e donne che sono perseguitati, a volte fino alla morte, a causa del Vangelo. Quello che abbiamo detto di Stefano vale anche per loro. Non si lasciano uccidere per debolezza, né per difendere un’ideologia, ma per condividere con tutti il dono della salvezza. E lo fanno soprattutto per amore dei loro assassini, e pregano per loro”, ha detto il Papa.
Il Pontefice ha concluso le sue considerazioni invitando a chiedersi se ogni cristiano senta il desiderio che tutti gli uomini conoscano Dio e si salvino, e se ognuno di noi nutra anche il desiderio che coloro che ci fanno soffrire camminino verso il bene. Ha anche invitato a pregare “per tanti fratelli e sorelle perseguitati a causa della fede”.
Con informazioni di Vatican News.
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