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La sublime grandezza della Madre di Dio e nostra

 La prima festa mariana della Chiesa occidentale, istituita nel V secolo, commemora la divina maternità della Madonna, proclamata dal primo Concilio di Efeso. La Madonna è stata predestinata fin dall’eternità a una missione unica ed esclusiva: essere la degna Madre del Redentore. Maria è Immacolata, la sua relazione con la Santissima Trinità è molto speciale e il suo ruolo nella storia della salvezza è fondamentale.

Virgen Blanca

Redazione (01/01/2025 14:31, Gaudium Press) La Chiesa sceglie il primo giorno del calendario civile per celebrare la Divina Maternità della Madonna, in modo da iniziare l’anno attraverso la gloriosa intercessione di Maria.

La coincidenza con l’ottava di Natale ci dice che il modo migliore per lodare il Bambino Gesù è quello di esaltare le qualità della Madre sua e nostra, e il modo migliore per lodare la Madre è quello di celebrare la nascita del suo Figlio divino.

Elevata al di sopra di tutto il creato

Per la sua divina maternità, Maria è talmente unita al mistero dell’Incarnazione del Verbo che, pur avendo una natura strettamente umana, partecipa, in modo relativo, al più alto grado della creazione: l’ordine ipostatico che, in modo assoluto, appartiene solo a Cristo.

Pertanto, la Madonna è talmente al di sopra di tutti gli altri piani creati – minerale, vegetale, animale, umano, angelico e di grazia – che si capisce perché sia difficile considerarla come una semplice creatura umana favorita da grazie insuperabili.

Questo ci fa capire perché, tra gli innumerevoli privilegi di Maria – di cui l’abbondante collezione di titoli accumulati dalla pietà cattolica per lodarla ci dà una pallida idea – il principale è quello di essere la Madre di Dio.

In confronto a questo, tutti gli altri sono insignificanti! Dio avrebbe potuto scegliere un altro modo per assumere la nostra natura e stare in mezzo a noi, ma ha voluto prendere la Madonna come Madre.

Per una creatura umana è impossibile una prerogativa più grande di questa, ed è per questo che, come insegna San Tommaso, ella fa parte della categoria delle creature perfette, alla quale appartengono solo altre due: la santissima umanità di Gesù e la visione beatifica. Questo privilegio tocca l’essenza più profonda di Maria ed è da esso che scaturiscono gli altri.

L’obbedienza di Maria ha aperto la porta alla grazia

È chiaro che ella teneva molto a questo dono e non bastano certo le parole per ricordare le alte considerazioni che ne fece fin dal momento del suo “Fiat!”, quando si rese pienamente conto di cosa significasse per lei essere la Madre di Dio.

Tuttavia, come dice l’adagio latino, “nulla di grande accade all’improvviso”. Lungi dall’essere un evento improvviso che colse la Madonna di sorpresa, l’annuncio di San Gabriele fu il culmine di un processo, come cerca di descrivere San Luigi Grignion de Montfort:

La divina Maria aveva, in quattordici anni di vita, raggiunto una tale ascesa nella grazia e nella sapienza di Dio, e una così perfetta fedeltà al suo amore, da entusiasmare di ammirazione non solo tutti gli Angeli, ma persino Dio stesso. La sua profonda umiltà, portata fino all’ annullamento, lo incantava; la sua purezza tutta divina lo attraeva; la sua fede viva e le sue frequenti e amorevoli preghiere lo avvincevano. La Sapienza fu amorevolmente conquistata da tali affettuose suppliche”.

Ma ogni descrizione, per quanto completa, è solo una traccia di questa realtà così ricca. Con questo atto di obbedienza alla volontà divina, Maria ha fatto sì che il Figlio di Dio, eterno, generato e non creato, diventasse Figlio di Dio nel tempo, generato e creato nei termini della sua natura umana.

La Madonna ha quindi dato al Figlio la possibilità di rivolgerSi al Padre a partire dalla sua natura umana e la gioia di sentirSi inferiore al Padre, di offrirGli tutto ciò che era in suo potere, in completa obbedienza a Lui.

E lo Spirito Santo, che non poteva offrire nulla al Padre o al Figlio – perché, essendo le tre Persone divine sostanzialmente identiche da tutta l’eternità, tutto era comune a Loro – per l’obbedienza di Maria ha trovato la possibilità di presentare Loro molti figli e fratelli: tutti gli uomini che, per la grazia del Battesimo, diventano, per adozione, figli del Padre e fratelli di Gesù Cristo.

La missione di Maria nell’eternità

Pertanto, la sua radicale, docile e rapita sottomissione alla volontà del Padre nei giorni della sua vita mortale le valse il trono più eccelso nell’eternità e il titolo di Imperatrice dell’Universo. Insieme a suo Figlio Gesù e formando con lui un unico Cuore, la Vergine fu posta al centro della storia e divise così gli uomini in due immensi gruppi: i reprobi e i beati.

Infatti, il Divino Maestro ha affermato categoricamente di Sé: “Non pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra. Non sono venuto a portare la pace, ma la spada. Sono venuto a portare la divisione” (Mt 10,34-35), e ancora: ‘Sono venuto a incendiare la terra’ (Lc 12,49).

Qual è il significato di questa spada divina e del fuoco? La spada che divide esprime la separazione tra coloro che sono di Cristo e i suoi nemici. Il fuoco da lui portato rappresenta l’effusione dello Spirito Santo sui fedeli, affinché si santifichino e combattano per realizzare l’appello del Padre nostro: “Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra”.

La missione dei cattolici è rendere questo mondo un’immagine dell’ordine perfetto, dell’armonia e della bellezza che regnano nelle dimore eterne. Gesù compie la divisione e la santificazione con e attraverso Maria.

Preghiera per chiedere la bontà materna di Maria  Natal 250x327 1

A Gesù, di cui celebriamo il Natale in questo Ottavario, rivolgiamo il nostro sguardo pieno di gratitudine e imploriamo che le grazie che ha portato al mondo nascendo a Betlemme possano raggiungere il loro compimento:

Signore, tu vuoi regnare sulla terra in modo solenne, maestoso e, allo stesso tempo, materno. Per questo motivo, consegni il tuo Regno a tua Madre. Ti chiediamo, Signore, che la sua misericordia trionfi al più presto!

In questo momento, i nostri cuori si rivolgono a Lei, pieni della certezza che la sua misericordia e la sua bontà per ciascuno di noi sono più grandi di quelle di qualsiasi madre.

È pronta ad abbracciarci, a prenderci tra le sue braccia e a proteggerci, sia contro il male degli uomini che contro il male dell’inferno.

Insomma, è pronta a fare qualsiasi cosa per noi! Signore, non trattenerla! Lascia che la sua misericordia ci abbracci, perché solo così gli orrori del mondo contemporaneo non colpiranno le nostre anime.

Ti chiediamo, Signore, che Ella dispieghi tutta la sua materna e misericordiosa bontà sui tuoi figli, affinché si instauri sulla terra il regno degli affetti, il regno dell’affetto materno, il regno dell’insuperabile bontà di Maria Santissima.

E che Ella appaia sorridente alla cerimonia di inaugurazione di questa nuova era storica, dicendo ai suoi figli: ‘Finalmente il mio Cuore Immacolato ha trionfato‘”.

Mons. João Scognamiglio Clá Dias, EP

Testo tratto, con adattamenti, dalla rivista Araldi del Vangelo n.193, gennaio 2018.

 

 

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