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Omaggio ad un esemplare adoratore eucaristico

Inizia un nuovo anno e aumentano le preoccupazioni, le paure e le speranze. In questa emergenza, una cosa è certa: Dio, essendo il creatore e il Signore di tutto, saprà senza dubbio valorizzare tutto ciò che accadrà nel 2025, nonostante le macchinazioni del diavolo e dei suoi tirapiedi.

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Redazione (01/01/2025 15:07, Gaudium Press) In questo primo articolo dell’anno, vorrei rendere omaggio a un’anima profondamente eucaristica che ci ha lasciato il 1° novembre, solennità di Tutti i Santi: Monsignor João Scognamiglio Clá Dias, Padre e Fondatore di una vasta opera in cui spicca l’Associazione Internazionale dei Fedeli di Diritto Pontificio Araldi del Vangelo.

Un tratto distintivo della sua spiritualità era l’ardente devozione al Santissimo Sacramento, praticata fin dalla prima infanzia. La sua irresistibile attrazione per l’Eucaristia era evidente nei suoi rapporti con tutti, nelle sue omelie, nelle sue conferenze, nei suoi scritti, nelle lunghe ore che trascorreva quotidianamente davanti al Santissimo Sacramento pregando e lavorando. Sacerdote e formatore esemplare, assicurava l’eccellenza delle celebrazioni svolte in esatta obbedienza alle Rubriche, il decoro delle numerose chiese costruite sotto la sua guida, l’adeguatezza e la bellezza della musica liturgica durante le Messe, insomma la cura di tutto ciò che riguardava il servizio dell’altare: vasi sacri, paramenti, dignità dei celebranti, accompagnamento dell’assemblea, ecc.

Potremmo citare altri esempi del suo amore per l’Eucaristia, ma non rientrerebbero in questo articolo, che dovrebbe essere breve. In ogni caso, ne citiamo solo altri tre:

– Ha istituito l’adorazione perpetua con un’organizzazione perfetta nella casa madre degli Araldi del Vangelo, situata in un antico edificio benedettino a Jardim São Bento nella città di San Paolo; nella Basilica di Nostra Signora del Rosario di Fatima a Caieras; e nella casa di studi superiori “Lumen Profetae” a Franco da Rocha.

– Gli emblemi ufficiali o le insegne delle tre società di diritto pontificio da lui fondate (Araldi del Vangelo, Virgo Flos Carmeli e Regina Virginum) presentano un ostensorio con il Santissimo Sacramento. I membri di queste società indossano questi simboli, rendendo evidente a tutti la centralità dell’adorazione eucaristica nella loro spiritualità.

– Insieme ai suoi figli spirituali e tra tutti i suoi collaboratori, si è adoperato per far conoscere quanto stabilito dal Canone 917 del Codice di Diritto Canonico, che permette ai fedeli di ricevere la Santa Comunione una seconda volta al giorno, purché lo facciano partecipando alla Messa. Egli ha pubblicizzato il più possibile questo privilegio, che spesso viene trascurato dai cattolici, giovando così a innumerevoli anime che hanno iniziato a ricevere la comunione con maggiore frequenza.

E visto che stiamo parlando del beneficio della comunione sacramentale, concludiamo con una sua riflessione sulla durata degli effetti dell’Eucaristia su chi la riceve nella comunione. Anche su questo punto molti non conoscono quanto Mons. John sottolinea. La citazione è tratta dalla sua opera in sette volumi I Vangeli inediti, pubblicata dalla Libreria Editrice Vaticana nel 2014:

A volte commettiamo l’errore di pensare che, quando riceviamo la Santa Comunione, Gesù Cristo rimanga presente in noi solo per i cinque o dieci minuti delle specie eucaristiche. Si tratta di una realtà spirituale molto più profonda. Infatti, anche dopo che la presenza reale di Nostro Signore è cessata, “la grazia rimane nell’anima che riceve la Comunione, perché ha ricevuto il Pane della Vita in stato di grazia”, dice Santa Caterina da Siena.

“Una volta consumati gli elementi del pane”, le disse Nostro Signore in una rivelazione, “lascio su di te il segno della mia grazia, come il sigillo applicato alla cera calda. Quando il sigillo viene rimosso, la sua impronta rimane. Così, la virtù di questo Sacramento rimane nell’anima, cioè rimane il calore della carità divina, la clemenza dello Spirito Santo. Continua in voi la luce della sapienza del mio Unigenito, che illumina gli occhi della vostra intelligenza perché possiate conoscere e vedere la dottrina della mia verità e di quella stessa sapienza”.

Attraverso la Santa Cena, l’augusto mistero dell’Incarnazione si rinnova in un certo modo, afferma con autorità San Pietro Giuliano Eymard. Padre Royo Marín è più affermativo: nell’anima della persona che ha appena ricevuto la Santa Comunione, dice, “il Padre genera il suo Figlio Unigenito, e da entrambi proviene quella corrente d’amore, un vero e proprio torrente di fiamme, che è lo Spirito Santo”. In virtù dell’unione eucaristica, l’anima del fedele diventa “più sacra dell’ostensorio e del calice, più ancora delle stesse specie sacramentali, che contengono certamente Cristo, ma senza toccarlo e senza ricevere da lui alcun influsso santificante”.

Tutto ciò che Mons. João ci ha insegnato con le sue parole e la sua penna, lo ha vissuto intensamente, dando una splendida testimonianza. Dal cielo, potrà fare molto di più per l’esaltazione della Chiesa e il bene delle anime di quanto non abbia fatto nei suoi 85 anni di feconda vita da cattolico militante. L’evocazione della sua figura e queste sue citazioni vogliono incoraggiare a recarsi spesso alla mensa eucaristica, che contiene “in sé tutte le delizie e si adatta a tutti i gusti” (Sap 16,20); molto più, certamente, di quanto non fosse la manna del deserto, pallida prefigurazione del sacramento dell’Eucaristia.

In un fervente cattolico – e che fervente cattolico era monsignor João! -la familiarità con l’Eucaristia è sempre a portata di mano: che si adori il Signore davanti all’altare, al tabernacolo o all’ostensorio, che lo si riceva sacramentalmente o lo si cerchi in ripetute comunioni spirituali, l’Ostia Sacra è una compagna sicura, benefica e costante. Che sia così anche per voi, cari lettori, durante questo nuovo anno!

Di P. Rafael Ibarguren, EP

 

 

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