In Francia, qualcosa di buono, di molto buono sta accadendo nel cattolicesimo
Nella notte di Pasqua del 2023, 5.463 adulti sono entrati nell’ovile di Cristo attraverso le acque purificatrici del battesimo. Un anno dopo erano già 7.135.
Preghiera spontanea dinanzi a Notre Dame in fiamme, il 15 aprile 2019.
Redazione (02/01/2025 16:51, Gaudium Press) Il crescente numero di conversioni di adulti in Francia, ha destato una certa sorpresa in molti, e da qualche tempo attira l’attenzione del mondo cattolico.
La notte di Pasqua del 2023, 5.463 adulti sono entrati nell’ovile di Cristo attraverso le acque purificatrici del battesimo. Un anno dopo erano già 7.135, con un aumento del 30% in soli 12 mesi. A quest’ultima cifra, come sottolinea Valeurs Actuelles, vanno aggiunti i 5.025 adolescenti, ragazzi tra gli 11 e i 17 anni, battezzati nel 2024. Inoltre, si tratta di una crescita progressiva, tanto che negli ultimi 10 anni il numero di catecumeni adulti e adolescenti è più che raddoppiato (+120%).
Questi dati sono fonte di speranza per una Chiesa, quella francese, che sembrava ormai in agonia irreversibile. Per quanto riguarda i cattolici “praticanti”, la Francia registra forse i dati peggiori al mondo: solo il 6% di loro frequenta l’Eucaristia. Tra coloro che si definiscono cattolici, solo il 25% dei bambini viene battezzato.
Così, il rogo della secolare Cattedrale di Notre-Dame nel 2019 è sembrato ad alcuni un simbolo di questo declino.
Ma qualcosa di buono sta accadendo, anche in Francia, come in molti altri luoghi.
Un sintomo di questa rinascita è il pellegrinaggio a Chartres, ormai famoso in tutto il mondo.
Alla Messa conclusiva di questo pellegrinaggio, officiata dal cardinale Müller, hanno partecipato 18.000 pellegrini, per lo più giovani, che per tre giorni hanno camminato da Parigi fino all’emblematica cattedrale dove è conservato il velo della Vergine. 18.000…: si fa presto a dirlo, ma non sono molte (per non dire “quasi nessuna”) le manifestazioni di questo tipo che si svolgono nel Vecchio Continente. Ed erano 18.000 perché gli organizzatori avevano fissato quel limite per motivi logistici, altrimenti sarebbero stati di più.
Un prete parigino dal nome evocativo e ultra-montano
Il primo giorno dell’Avvento, appena concluso, la chiesa di Sant’Andrea d’Europa a Parigi era stracolma. Prima che le pecore si disperdessero per le strade, il parroco, padre De Maistre, ha chiesto alle persone che erano lì e che erano andate in chiesa per la prima volta di alzarsi: 40 giovani si sono alzati… Nuovi “sintomi”.
I figli della “non trasmissione”, del vuoto
Cosa spinge questi giovani e adulti a venire in chiesa, si chiede don De Maistre.
“È pericoloso cercare di spiegare cosa sia l’opera dello Spirito Santo”, risponde il parroco a mo’ di introduzione. Ma poi continua: “Un gran numero di catecumeni che accompagno sono i nipoti dei boomers. Baby boomers, persone nate tra il 1945 e il 1964, periodo in cui c’è stato un aumento significativo della natalità in vari luoghi, soprattutto nei Paesi anglosassoni]. Alcuni di loro hanno conservato il ricordo di una nonna che li portava a messa durante le vacanze. Sono figli della “non trasmissione” a tutti i livelli: hanno poca cultura storica e cristiana. Quindi hanno questa sete spirituale, culturale e identitaria di capire se stessi, soprattutto di fronte allo specchio rappresentato dall’Islam, una religione di conquista, e dal wokismo, un’ideologia molto affermata”, dice padre De Maistre.
Questi convertiti, che provengono da un certo e vasto vuoto, vogliono conoscere se stessi, e sono quindi sorpresi dalla “smania di alcuni di colmare la loro ignoranza in modo accelerato immergendosi in George Bernanos [romanziere e saggista su temi religiosi all’inizio del XX secolo, autore dei famosi Dialogo dei Carmelitani e Diario di un curato di campagna] o Leon Bloy, per i più intellettuali, o di abbeverarsi a ‘capsule’ cattoliche su Tiktok o Instagram, per gli altri”, riferisce Valeurs Actuelles.
Questi nuovi cattolici stanno intraprendendo qualcosa di simile a un “lavoro archeologico per tornare alla fonte” e scoprire che la Francia è stata plasmata da 2.000 anni di cristianesimo, dice don De Maistre. Tradizioni, patrimonio, cultura, arte, letteratura… hanno scoperto che tutto portava l’impronta del cattolicesimo e questi, alla ricerca della loro identità perduta, se ne sono rapidamente resi conto e molti hanno scelto di condividere questa tradizione.
Dominique Rey, ex vescovo di Fréjus-Tolulon, ha detto qualcosa di molto simile a quanto affermato dal sacerdote parigino:
“In un’epoca in cui l’individualismo e il materialismo sono esacerbati, in cui la cultura woke decostruisce tutto promettendo l’assoluta libertà del corpo, in cui i punti di riferimento antropologici sono atomizzati, in questa impasse, l’uomo misura allora il vuoto e non può passare sopra alla questione di Dio, oggi più di ieri”, sottolinea il vescovo, che un tempo riempiva il suo seminario di nuove vocazioni. Per Mons. Rey, questi nuovi rampolli non hanno paura del radicalismo, delle esigenze del cattolicesimo di sempre, e sono persino pronti per la missione: “Non si può essere più cattolici a metà, oggi”, ha detto.
Preghiere davanti a una Notre Dame in fiamme
Si è detto sopra che l’incendio di Notre Dame potrebbe essere non solo un evento terribile, ma un simbolo. Ma proprio in quel momento, le scene hanno colto il mondo di sorpresa: con gli occhi spontaneamente rivolti al cielo, tante persone, molte delle quali giovani, si sono raccolte in ginocchio intorno alla Cattedrale per implorare il cielo di non lasciar scomparire questo reliquiario della Chiesa, che tanto rappresentava per la Francia e per loro. E il cielo ha ascoltato i loro appelli, in un’atmosfera che aveva il sapore della resurrezione.
Qual è l’origine di questi convertiti?
Due terzi di questi nuovi battezzati provengono da famiglie con una cultura cristiana, anche se diluita o quasi scomparsa. Un quarto proviene da famiglie in cui non c’è traccia di alcuna religione. Circa il 10% proviene da famiglie con tradizioni religiose non cattoliche e addirittura il 5% proviene da ambienti musulmani, anche se devono mantenere la massima discrezione, perché “l’apostasia è vietata e teoricamente punibile con la morte, dal Corano”, secondo Valeurs Actuelles. È il caso di Djamila, nata in Algeria e cresciuta nel timore di Allah e dell’inferno promesso agli infedeli. Ma le contraddizioni che ha riscontrato “nelle sure e negli hadith che ha faticato a imparare a memoria, l’hanno portata per curiosità ad aprire di nascosto la Bibbia, questo ‘libro maledetto’ che tuttavia ha toccato il suo cuore”, come lo definisce nell’opera autobiografica Musulmana, Gesù mi ha liberato.
Alla fine, i fatti sorprendenti di questo rinnovamento non sono certo sufficienti a fermare il declino di quella che un tempo era la Francia più cristiana, dolce e bella. Ma non è cosa da poco che un certo cattolicesimo “ereditario” venga sostituito da un cattolicesimo di vera fede; d’altronde, tutti conosciamo un minimo di storia ecclesiastica, e non possiamo dimenticare che all’inizio erano 12, solo 12, animati dallo Spirito Santo… (SCM).
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