Alessio Conti, insegnante di religione non vedente
Redazione (Martedì, 30-07-2019, Gaudium Press) Alessio Conti è cieco sin dalla nascita ma nonostante ciò, non si considera una persona che vive al buio. La sua cecità è stata causata dalla mancanza di ossigeno che ha compromesso la retina dei suoi occhi ma è stato necessario per salvargli la vita essendo nato prematuramente al settimo mese. Da sempre ha avuto il desiderio di sapere e una forte motivazione di conoscere.
Oggi Alessio è docente di religione cattolica al liceo “Teresa Gullace Talotta” di Roma, si è laureato nel 2002, alla Sapienza in filosofia della religione poi ha conseguito la licenza in Scienze religiose al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum.
Conti racconta – «Lo studio è stato un elemento fondamentale nella mia e non potendo leggere i libri stampati mi sono avvalso di modalità alternative e tecnologiche, affinando allo stesso tempo tutti gli altri sensi».
Alessio ai suoi alunni, da undici anni, cerca di trasmettergli la passione per la conoscenza, cosa che lui stesso ha sperimentato.
L’ora di religione settimanale per Alessio Conti rappresenta «un cantuccio per pensare in cui lo studente può esprimersi senza la paura di prendere un brutto voto e quindi senza la necessità di mascherarsi».
Tra i vari metodi didattici innovativi che Conti usa, vi è il Fantacalcio, che riadatta per scopi ben precisi, facendolo diventare un torneo biblico.
Conti ha scritto un libro dal titolo “Fiat Lux” un vero trattato sulla teologia della luce, «È l’opera di una persona per la quale la luce materiale è irrilevante e che, nella sua condizione particolare, ha cercato di fare spazio alla luce vera, quella che, citando l’evangelista Giovanni, illumina ogni uomo» spiega Alessio.
Il testo spiega la luce, attraverso un viaggio all’interno della Sacra Scrittura, dal vecchio al nuovo testamento con un’ottica cristologica.
Dai Libri sapienziali, passando per le omelie dei Santi Padri, si giunge agli evangelisti, non senza prendere in esame anche le preghiere della tradizione. Suddiviso in due parti – la prima esegetica e la seconda storica – il libro «dimostra come la luce rivela l’amore caldo di Dio – dice ancora l’autore – mentre il freddo buio inchioda nel non senso».
L’autore ha deciso di scrivere questo libro affinchè possa diventare uno strumento di carità culturale nelle parrocchie, ed essere un aiuto anche per altri insegnanti di religione. (Rita Sberna)
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