Cuba annuncia la liberazione di prigionieri accogliendo la mediazione della Santa Sede
Il governo cubano ha annunciato martedì scorso, 14 gennaio, la liberazione di 553 prigionieri “nello spirito del Giubileo ordinario del 2025”.
Foto: Metin Ozer/ Unsplash
Redazione (16/01/2025 15:41, Gaudium Press) Il 14 gennaio il governo cubano ha annunciato che 553 prigionieri saranno presto liberati. Questo è il risultato di un lungo e paziente lavoro di mediazione, durato diversi anni, portato avanti dalla Santa Sede a favore della liberazione dei prigionieri cubani. Un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri cubano afferma che Papa Francesco è stato informato di questa decisione in una lettera inviata dal Presidente Díaz-Canal all’inizio di gennaio. La lettera spiega che questa misura è stata presa “nello spirito del Giubileo ordinario del 2025”.
Il governo cubano ha anche affermato che “manteniamo un rapporto rispettoso, franco e costruttivo con il Vaticano e il Sommo Pontefice, il che facilita decisioni come quella presa di recente”.
Per Francesco, questa decisione delle autorità cubane è, di fatto, una risposta alla sua preghiera espressa nella Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, in cui Francesco chiede “segni tangibili di speranza” per i detenuti, proponendo ai governi del mondo “forme di amnistia o di condono della pena”, nonché “modalità di reinserimento nella comunità”.
Cuba e gli Stati Uniti
L’annuncio è stato fatto poche ore dopo la decisione del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden di rimuovere Cuba dalla lista nera degli Stati sostenitori del terrorismo, una misura presa poco prima della fine del suo mandato e che dovrebbe favorire la liberazione di un “numero significativo di prigionieri politici”, come ha spiegato un alto funzionario statunitense.
La Casa Bianca si riferisce anche al ruolo svolto dalla Chiesa cattolica. In una dichiarazione ufficiale pubblicata martedì, afferma chiaramente che l’obiettivo di questa misura è quello di “rafforzare il dialogo in corso tra il governo cubano e la Chiesa cattolica”.
La nota diplomatica cubana non fa riferimento a un legame diretto con la decisione presa dalla Casa Bianca, dove presto si insedierà il presidente eletto Donald Trump, che durante il suo primo mandato aveva incluso Cuba nella stessa lista.
Secondo le statistiche ufficiali, circa 500 cubani sono stati condannati a pene fino a 25 anni per aver partecipato a manifestazioni che chiedevano maggiori libertà e miglioramenti economici.
Con informazioni di Vatican news
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